“Mediterraneo, il futuro è donna”, è l’evento che si è tenuto ieri mercoledì 24 maggio presso la sede della Fondazione Med-Or a Roma. Presente Marco Minniti, presidente della Fondazione Med-or, e la giornalista Monica Maggioni che ha moderato l’incontro.
Il dibattito ha unito donne di primo piano della Giordania, Marocco, Emirati Arabi, la Macedonia del Nord e lo Zambia. “Se si vuole dare empowerment alle donne bisogna partire dall’istruzione, se vogliamo sedere ai tavoli che contano dobbiamo essere competenti”, ha detto Mayamba Cindy Mwanawasa, consigliere politico del presidente dello Zambia.
“La donna deve credere in sé stessa”, ha affermato la professoressa Ebtesam Al-Ketbi, presidente dell’Emirates Policy Center e membro della commissione consultiva del Consiglio di Cooperazione del Golfo, contraria alle quote rosa, perché “le donne devono conquistare i diritti con le loro qualifiche”.
“Nessuno mi ha mai ostacolato, ma vedevo negli occhi degli uomini lo scetticismo”, ha raccontato invece Radmila Sekerinska, già ministro della Difesa della Macedonia del Nord. L’istruzione è importante, ma “agli uomini viene insegnato a vincere e alle donne a comportarsi bene”.
Alia Hatoug-Bouran, già ministro della Cultura del Regno Hashemita di Giordania e ambasciatrice negli Usa, ha sottolineato l’impegno per l’istruzione femminile della monarchia hascemita e che “alle elezioni del 2024, ci sono molte donne candidate, non si torna indietro”.
Bahija Simou, direttrice degli Archivi Reali del Marocco, ha raccontato come re Mohammed VI abbia vietato il matrimonio alle donne sotto i 18 anni e dato loro il diritto di chiedere il divorzio. “Le donne devono diventare indipendenti economicamente e poter tutelare il proprio spazio, essere indipendenti anche dal marito”, ha affermato, sottolineando altresì l’alto numero di donne laureate in Marocco.
Presente per Formiche.net il maestro Umberto Pizzi
(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)