“Terrò d’occhio la adozioni omogenitoriali” perché “alcuni rimandi del maxi emendamento possono renderle comunque possibili in via giurisprudenziale: con la simil equiparazione dei matrimoni alle unioni civili, scatta l’idea della non discriminazione”. Così Massimo Gandolfini, cardiochirurgo e leader del “Comitato difendiamo i nostri figli”, ha commentato il disegno di legge in corso di approvazione alla Camera dei deputati dopo il maxiemendamento redatto da Pd e Area Popolare.
Nel corso della conferenza stampa, en plein air, che si è tenuta davanti all’entrata principale del Senato, Gandolfini ha parlato del ddl sulle unioni civili come “incostituzionale” perché “contrario agli articoli 29 e 72 della costituzione” e ha aggiunto che i deputati “non hanno neppure avuto il tempo di leggere il testo perché questo è stato finito di scrivere ieri sera”.
In merito al decadimento della stepchild adoption dal ddl Cirinnà, il neochirurgo bresciano ha affermato: “Lo stralcio dell’adozione del figlio del partner è un merito delle piazze del 20 giugno e del 30 gennaio”. E anche sulla necessità delle unioni civili, Gandolfini ha detto che questa è “volutamente una menzogna: il compagno può già andare a trovare il partner in ospedale, o in carcere, o inserirsi nel contratto di affitto. Il Codice civile già prevede queste cose”.
Erano presenti diversi parlamentari tra i quali, Lucio Malan, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni e Maurizio Gasparri.
A pochi metri di distanza, a piazza dell Cinque lune, alcune persone manifestavano con bandiere arcobaleno a favore del ddl Cirinnà.
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(Foto: Sveva Biocca)