Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Difesa Elisabetta Trenta hanno deposto una corona di alloro sulla lapide che ricorda le 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine all’interno del sacrario. Subito dopo è stato suonato il silenzio in memoria delle vittime. Alla cerimonia, davanti a tanti giovani studenti che hanno applaudito i rappresentanti delle istituzioni, hanno presenziato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, il presidente della Corte costituzionale, Giorgio Lattanzi e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, la sindaca di Roma, Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Dopo il momento di raccoglimento, ai piedi della lapide dedicata ai 335 caduti nell’eccidio Sebastiano Di Lascio, rappresentante dell’Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri (Anfim) ha tenuto il discorso commemorativo, ricordando la figura di Rosetta Stame, presidente dell’Anfim, scomparsa lo scorso febbraio. Suo padre, Nicola Ugo Stame, oltre ad essere un antifascista, un tenore lirico, un artista, un partigiano, fu tra le vittime dell’eccidio del 24 marzo 1944.
“L’eccidio delle Fosse Ardeatine – ha detto il presidente della Camera Fico – è stata una delle pagine più tragiche della storia del nostro Paese, un orrendo massacro che ha lasciato un segno profondo nella memoria collettiva. Il 24 marzo 1944 il comando tedesco, per rappresaglia contro un attentato partigiano in via Rasella, ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso. Trecentotrentacinque persone inermi, trasportate alle Fosse Ardeatine dai tedeschi anche avvalendosi dell’assistenza delle forze di polizia fasciste, furono trucidate con un colpo di pistola alla nuca: un piano atroce che si fa persino fatica a immaginare”.
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