“Ora che l’economia italiana è in ripresa positiva è il momento di intensificare i rapporti con i Paesi amici”. Con queste parole il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha spiega la strategia italiana a Luanda, capitale dell’Angola, seconda tappa del suo viaggio in Africa. Una strategia su più settori, con un importante ruolo politico nel continente africano, ma anche una rinnovata iniziativa economica.
Gentiloni ha parlato di economia con il presidente dell’Angola, Joao Lourenco, eletto da pochi mesi grazie ad un programma elettorale con significative proposte di riforma economica, in un Paese con il 40% di povertà e – paradossalmente – con grandi risorse energetiche.
Il premier italiano ha ribadito che “il futuro dell’Europa si giochi anche in Africa. Credo sia molto chiaro soprattutto a noi italiani, per ragioni storiche e geografiche. Noi abbiamo un interscambio di 34 miliardi di euro con l’Africa, può crescere molto. L’anno scorso l’Italia con quasi 12 miliardi è stato il terzo investitore mondiale e il primo europeo nell’Africa sub-sahariana”.
L’Angola è il terzo partner commerciale dell’Italia nell’Africa sub-sahariana, ma dal 2014 l’export italiano nel Paese ha registrato un calo notevole, a causa della crisi economica angolana dovuta al crollo del prezzo del petrolio. Attualmente i settori su cui si sviluppa la collaborazione economica e commerciale tra Italia e Angola sono quelli del petrolio, con l’Eni in prima fila e della difesa, ma anche nel settore agroalimentare, allevamento, infrastrutture, trasporti, formazione, trasformazione della pesca.
Ad Angola era anche presente l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi, che ha siglato due accordi con Sonangol, la società petrolifera di Stato. Una delle intese assegna all’Eni il 48% dei diritti del blocco onshore di Cabinda North, di cui Eni diventa anche operatore.
Gentiloni riparte dall’Angola per arrivare in Ghana, prima dell’ultima tappa, mercoledì, in Costa d’Avorio. In Ghana Gentiloni visiterà una piattaforma dell’Eni.