Prosegue il tour orientale del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Dopo la visita in India e gli incontri con il premier indiano Narendra Modi, è stato il turno di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. A Riad Gentiloni ha incontrato il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed bin Zayed e il re Salman Bin Abdulaziz Al Saud. Insieme ad Alessandro Profumo (Leonardo), Claudio Descalzi (Eni) e Giuseppe Bono (Fincantieri), il premier italiano ha sottolineato che i rapporti con l’Arabia “sono importanti per i nostri interessi nazionali e per la stabilità del Mediterraneo e della Libia”. Gentiloni ha detto di apprezzare la moderazione saudita nella vicenda libica.
“L’Italia non può sottrarsi alla scommessa sul futuro lanciata dalla leadership saudita – ha detto Gentiloni -. La nuova spinta verso la modernizzazione esercitata oggi della leadership saudita è uno dei fatti più interessanti che si svolgono oggi nel mondo. La modernizzazione, la privatizzazione di asset fondamentali, i primi piccolissimi passi in avanti anche sul terreno dei diritti umani fondamentali sono una scommessa sul futuro, di cui un grande paese come l’Italia non può sottrarsi: è giusto partecipare con le nostre imprese e con il nostro Sistema Paese”.
In Arabia Saudita Gentiloni ha anche parlato di alcuni temi della politica italiana. Sulla la legge dello ius soli e il biotestamento, il premier ha detto: “Noi ci lavoriamo è sicuro […] è un passaggio importante, abbiamo una legge di bilancio equilibrata che accompagna un percorso di crescita sia pure con i limiti che conosciamo ma che non grava sulle famiglie e le imprese e va nella direzione giusta. Sono convinto che la percezione sia condivisa dal Parlamento nell’ambito della dialettica parlamentare”.
Foto Tiberio Barchielli / Imagoeconomica