Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha mantenuto la delega ai servizi segreti, ha presentato la Relazione annuale al Parlamento sulla politica dell’informazione per la sicurezza insieme al direttore del Dis Alessandro Pansa a Palazzo Chigi.
Il documento realizzato dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). A dieci anni dalla legge 124 del 2007 che ha riformato il comparto intelligence, la Relazione al Parlamento si propone come una riflessione sul passato e sul futuro. La riforma, spiega il documento, “ha prodotto un cambiamento profondo nel modo di concepirsi, di strutturarsi e di operare degli organismi informativi”.
La materia fino al 2007 era disciplinata dalla legge 801 del 1977, e invece da dieci anni a questa parte “ha consentito al comparto di risultare pienamente attrezzato per mitigare l’impatto sulla sicurezza nazionale dei grandi mutamenti che sono nel frattempo intervenuti sul piano geopolitico, economico-finanziario e tecnologico”.
E così, riavvolgendo il nastro delle Relazioni annuali, si può capire come effettivamente la riforma abbia funzionato.
In sintesi, “l’Italia ha dimostrato di saper anticipare i fenomeni con provvedimenti normativi lungimiranti e tempestivi, come la riforma del 2007, ma il futuro appare denso di opportunità, così come di minacce”.
Tre sono le sfide fondamentali sintetizzate da Gentiloni: il contrasto al traffico di esseri umani, i rischi di radicalizzazione interna, le minacce alla sicurezza economica.
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