Ha da poco compiuto 58 anni, il 22 dicembre scorso. Niccolò Ghedini, storico avvocato di Silvio Berlusconi è fedelissimo del Cavaliere fin dall’inizio della sua ascesa politica.
Laureato in giurisprudenza a Ferrara, ha lavorato nello studio legale del padre Giuseppe, noto penalista padovano. Con l’ingresso nello studio dell’avvocato Piero Longo, inizia la carriera nel ramo penale.
Nel 2001 è stato eletto alla Camera dei deputati nelle file di Forza Italia nel collegio uninominale di Este, nel 2006 è stato eletto al Senato, nel 2008 alla Camera e nel 2013 al Senato. Dal 2005 ricopre l’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia in Veneto.
Ghedini, per Berlusconi, è un fidato consigliere. L’uomo che gli illustra le leggi e che gli comunica anche le brutte notizie. Come la condanna per il caso Mediaset del 2013. Ghedini ha raccontato di aver alzato il telefono e di aver sentito una voce incredula. “Berlusconi reagisce sempre così. È normale per una persona innocente e che ha la coscienza pulita”. Berlusconi, per Ghedini, è un amico. “Il nostro rapporto va oltre, molto al di là dell’amicizia comunemente intesa. Perché io difendo l’onore e la libertà di questo amico, ogni volta innocente, cui voglio bene. Molto bene”. Come accade spesso nei grandi incontri, tutto è iniziato per caso. “Nel 1998. Avevo difeso un giornalista del gruppo Fininvest su indicazione di Gaetano Pecorella, che era presidente nazionale delle Camere penali quando io ero segretario. Fu lui a segnalarmi. Il gruppo poi mi chiese dei pareri pro veritate. Li diedi, e la seconda richiesta fu di difendere il presidente Berlusconi in un singolo processo. Accettai con entusiasmo. Ci fu assoluzione, anche se dopo anni”.
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