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Chi è Giacinto Ottaviani nuovo sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. Le foto

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Carmine Masiello e Giacinto Ottaviani
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Giacinto Ottaviani

Il nuovo sottocapo di Stato maggiore della Difesa sarà l’ammiraglio Giacinto Ottaviani, che assumerà le sue nuove funzioni il 29 luglio. Il Consiglio dei ministri ha quindi individuato il successore del generale Carmine Masiello, che, dal 27 febbraio scorso, è capo di Stato maggiore dell’Esercito. L’ammiraglio Ottaviani andrà ad essere il numero due dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato maggiore della Difesa (Smd) e prossimo Chairman del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica. Come sottocapo Smd, all’ammiraglio Ottaviani spetterà il compito di dirigere il personale ed i reparti (così sono chiamate le sezioni nel mondo Difesa).

L’ammiraglio di squadra Ottaviani vanta un impeccabile vita al servizio del Paese. Nato a San Benedetto del Tronto, nelle Marche, nel 1964, ha frequentato l’Accademia navale di Livorno dall’83 all’87, venendo subito imbarcato su vascelli della Marina Militare. Ha prestato servizio, spesso da comandante, in missioni nel Mediterraneo, nel golfo Persico, in Sud America e nel golfo di Guinea, collaborando in dispositivi Nato. A terra, si è distinto per il suo servizio apicale nel reparto che gestisce il personale, e ha avuto modo di frequentare l’Istituto superiore di Stato maggiore interforze, l’Istituto alti studi della Difesa, di laurearsi in fisica e di conseguire un Mba alla prestigiosa Boston University. Nel 2021 è stato nominato presidente del Centro alti studi della Difesa, che ha recentemente portato al rango di università – il nuovo nome è Scuola superiore ad ordinamento speciale della Difesa (Ssosd).

Allo Smd spetta il compito di delineare le linee guida della nostra Difesa, nei limiti dell’autorità espressa dal voto dei cittadini, e a vigilare sulla loro applicazione. Questo significa trovare la miglior quadra possibile tra la guerra in Ucraina, la crisi in Medio oriente (conflitto a Gaza e terrorismo nel mar Rosso) e il contributo alla gestione di un’amplio arco di instabilità che circonda tutta la propaggine meridionale del Mediterraneo allargato – l’Africa. Si tratta, ovviamente, di una missione da svolgere nella piena sintonia col resto del sistema-Paese, degli Alleati Nato, degli altri Paesi Ue e dell’Ue stessa. Prendiamo l’Africa, dove i nostri militari sono presenti in basi italiane (Gibuti) o in missioni addestrative, spesso come ultimo baluardo occidentale di fronte alla penetrazione russa e cinese (Niger): la strategia della nostra Difesa deve intersecarsi con quella della Farnesina, entrambe orientate dal Piano Mattei del governo, e può solo godere da una sintonia con i nostri alleati attivi nella regione. Ecco, questa difficile equazione trova, nella sua componente militare, il suo equilibrio nello Stato maggiore della Difesa.

Si noti che la nomina dell’ammiraglio Ottaviani a sottocapo Smd mentre l’ammiraglio Cavo Dragone ne è tuttora a capo fornisce indicazioni di più larga portata. Innanzitutto, in vista della nuova carica Nato dell’ammiraglio Cavo Dragone, viene confermata la lunga tradizione che vede capo e sottocapo provenire da Forze armate diverse: all’ammiraglio Cavo Dragone succederà un generale di Esercito, Aeronautica o Carabinieri. Al contempo, questo strappo alla tradizione, seppur piccolo e momentaneo, sottolinea la centrale importanza della Marina per il nostro Paese.

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