“Ci sono più smartphone che spazzolini”, ha detto Marco Grossi, head of SMB Italy Facebook, nel corso della prima tappa di Boost your Business, progetto formativo promosso e organizzato da Facebook, che si è svolto oggi, mercoledì 4 aprile, all’hotel Parco Dei Principi a Roma. “Io spero che Grossi si sia sbagliato, altrimenti la situazione è davvero allarmante”, ha scherzato il giornalista e conduttore tv Nicola Porro, moderatore dell’evento, di fronte a una platea composta da giovani imprenditori. “Fino al 47% del valore di un marchio in una pubblicità video può essere creato in questi primi tre secondi, e fino a tre quarti nei primi 10 secondi. Inoltre, quando le persone guardano i primi tre secondi di un video su Facebook, il 65% di queste persone continua a guardare almeno dieci secondi del video, e il 45% arriva a 30 secondi”. Grossi, con questo e altri consigli, ha spiegato come si sta trasformando il canale Fb per le aziende. “D’altronde bastano pochi numeri – ha chiosato Laura Bononcini, Head of Public Policy di Facebook Italia – sono 28 milioni le persone attive mensilmente, 23 quelle on-line ogni giorno”, ha dichiarato Bononcini.
Dopo la lezione di Grossi, Porro ha spostato l’attenzione su questioni e personalità più istituzionali: Antonello Giacomelli, sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico, Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio, e Luca Colombo, country manager Facebook Italia. “Ragazzi state attenti che lui è importante”, ha detto Porro mentre Colombo saliva sul palco. “A oggi – ha dichiarato il country manager di Fb – abbiamo circa 50 milioni di aziende che hanno una pagina su Facebook e tre milioni di queste già utilizzano strumenti di advertising per farsi conoscere al meglio, ma una fetta di mercato è ancora fuori”, ha chiosato Colombo.
“Voglio fare una domanda – ha esordito Giacomelli – Porro posso rubarti il mestiere?”. Il conduttore della trasmissione Virus in onda su Rai2, divertito, ha risposto: “Prego, tanto mi hanno già fatto fuori (risa generali,) – anzi Giacomelli, lei che può, metta una buona parola per me”.
(Testo e foto: Sveva Biocca)