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Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani visti da Umberto Pizzi. Le foto

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Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
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Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
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Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
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Elisabetta Tulliani, Gianfranco Fini e Naor Gilon
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Elisabetta Tulliani, Gianfranco Fini e Naor Gilon
Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
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Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
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Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
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Mara Carfagna, Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani
Mara Carfagna, Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
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Mara Carfagna, Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani
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Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
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Mara Carfagna, Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani
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Mara Carfagna, Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani
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Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani
Elisabetta Tulliani e Gianfranco Fini
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Mara Carfagna, Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani

L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini risulta indagato dalla procura di Roma per riciclaggio. I militari della Guardia di Finanza dello Scico gli hanno consegnato l’avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul patrimonio riferibile alla famiglia della moglie, Elisabetta Tulliani. Fini, da parte sua, ha detto che “l’avviso di garanzia è un atto dovuto” e che ha “piena fiducia nell’operato della magistratura, ieri come oggi”.

I finanzieri hanno sequestrato anche beni per un valore di circa 5 milioni di euro a Sergio, Giancarlo e Elisabetta Tulliani, con riferimento ai reati di riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio posti in essere dal 2008. Questi reati, spiega la Guardia di finanza in una nota, hanno condotto ad un profitto illecito superiore a 7 milioni di euro. La ricostruzione delle condotte delittuose costituisce approfondimento investigativo dell’attività d’indagine che già aveva condotto all’emissione, in data 13 dicembre 2016, dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta in quanto capi e partecipi di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale, dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Il profitto illecito dell’associazione, oggetto di riciclaggio, una volta depurato, è stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, nonché in acquisizioni immobiliari. Ma è stato destinato anche ai membri della famiglia Tulliani. Le perquisizioni a carico di Sergio e Giancarlo Tulliani, eseguite contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare, nonché l’esito degli accertamenti bancari sui rapporti finanziari intestati ai membri della famiglia Tulliani hanno disvelato nuove condotte di riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio poste in essere da Sergio, Giancarlo ed Elisabetta Tulliani.

(Testo Askanews)

(c) Umberto Pizzi  – riproduzione riservata



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