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Giorgetti e D’Alema scrutano Trump alla Stampa Estera. Le foto

Che vinca Donald Trump o Joe Biden alle elezioni presidenziali americane di novembre, negli ultimi quattro anni l’America ha cambiato volto, e indietro non si torna. Da qui parte il nuovo libro di Andrew Spannaus, analista geopolitico e fondatore del sito Transatlantico.info, “L’America post-globale“(Mimesis), presentato questo martedì alla Stampa Estera insieme all’ex premier Massimo d’Alema, il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, il professore di Studi Strategici alla Luiss Germano Dottori e il vicedirettore del Tg1 Angelo Polimeno Bottai.

La presidenza Trump “è un tornante, non una parentesi” della storia americana, ha detto in apertura D’Alema. Per l’ex presidente del Consiglio uno dei punti più controversi dell’attuale amministrazione è il confronto a tutto campo con la Cina di Xi Jinping, che “più che al riequilibrio commerciale tende a limitare la crescita cinese in domini tecnologici per evitare che si trasformi in crescita militare”.

Giorgetti si è invece soffermato sulla resistenza degli “apparati” dell’amministrazione e del “Deep State” americano verso il presidente. “Quando il populismo va al governo, può governare veramente? Credo di no”.

“Il populista che viene eletto senza avere alle spalle gli apparati e le istituzioni che gli siano funzionali è in estrema difficoltà, qui nasce buona parte dei problemi di Trump”. In altre parole, chiosa, “il populismo è impossibilitato a governare se non ha al suo servizio l’apparato”.

Leggi l’articolo di Francesco Bechis


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