Anche quest’anno Politico ha stilato una classifica annuale delle persone più potenti d’Europa.
Oltre a un numero 1 generale, l’elenco è diviso in tre categorie: agenti, disgregatori e sognatori, ognuno dei quali rappresenta un diverso tipo di potere.
Primo fra i doers il nostro Giuseppe Conte, presidente del Consiglio. “Se l’Italia è troppo grande per fallire, Giuseppe Conte è l’uomo che l’Europa spera sarà in grado di continuare a sostenerla”, afferma Politico.
“Il professore di legge diventato primo ministro deve affrontare una serie di minacce che sconvolgerebbero anche un pool esperto. A casa, deve gestire la sua irritabile coalizione di governo respingendo gli attacchi ambiziosi di destra. All’estero, deve rassicurare i governi scettici dell’Unione Europea”, continua il giornale.
Come gestirà la pandemia nel 2021 “potrebbe renderlo il leader più stabilizzante nella storia italiana moderna” fargli rivendicare una nuova era di unità fiscale per l’Ue – o far crollare tutto.
Tra i disrupters invece c’è Giorgia Meloni, arrivata terza nella categoria, definita “la nuova leader dell’estrema destra europea”. Per Politico sembra “pronta a diffondere la sua capacità di distruggere senza autodistruggersi”. Abilità, si legge, che usa per sfidare l’ex ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini per l’ala destra dell’Italia. “La sua strategia, come capo del partito di estrema destra Fratelli d’Italia: un nuovo conservatorismo di terza via” – più aperto all’Europa rispetto a Salvini, ma non così accomodante come quello del suo ex mentore, Silvio Berlusconi.
“La prima donna a capo di un importante partito politico in una delle culture politiche più maschiliste d’Europa, Meloni, 43 anni, è stata eletta il nuovo capo dei conservatori e riformisti europei a livello europeo a settembre. In un’intervista a La Stampa, si è dichiarata, imperscrutabilmente, una ‘blairiana di destra’. Si è presa la pena di suggerire che lei e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sono sulla stessa linea quando si tratta di tenere lontani i migranti illegali, ma ha anche preso in giro Bruxelles per l’incoerenza sulla politica estera”, scrive Politico. Che ricorda anche il sostegno al veto dell’Ungheria e della Polonia all’assistenza che arriva con troppe condizioni.
“Con Fratelli d’Italia l’unico partito italiano ad aumentare il numero di regioni che controlla nelle elezioni parlamentari di settembre – compreso il ribaltamento del bastione sinistro delle Marche – Meloni ha messo in guardia l’intero spettro politico italiano”, continua ancora il giornale.
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