I giovani sono al potere. La delusione nei confronti dei partiti tradizionali, e la necessità di rinnovamento nel panorama politico, hanno preso il sopravvento in diverse parti mondo. E la tendenza non è solo occidentale.
Una generazione di leader minori di 40 anni ha conquistato importanti cariche dello Stato e tengono in mano le sorti delle dinamiche internazionali.
A maggio il presidente Emmanuel Macron, con solo 39 anni, è diventato il presidente più giovane della storia della Francia. E nonostante abbia compiuto 40 anni lo scorso 21 dicembre, continua ad essere il capo di Stato francese più giovane.
Anche in Austria Sebastian Kurz, già ministro degli Affari esteri, è stato nominato cancelliere. Con i suoi 31 anni, è il leader più giovane d’Europa. A differenza di Macron, che è arrivato all’Eliseo con un partito tutto suo, En Marche!, Kurz ha vinto le elezioni con una formazione politica già esistente, il Partito Popolare austriaco (ÖVP), al quale ha donato freschezza e un’immagine di cambiamento.
In Arabia Saudita, invece, ha sempre più potere il giovane principe ereditario, Mohammad bin Salman Al Sa’ud, figlio del re Salman. Trentadue anni, Bin Salman Al Sa’ud è il primo vice primo ministro e ministro della Difesa saudita. Ai vertici internazionali rappresenta la monarchia saudita; è la mente dietro il piano di modernizzazione dell’Arabia Saudita, la recente purga anti-corruzione del sistema di potere e l’ambizioso piano Saudi Vision 2030. Il giovane leader saudita è anche presidente del Consiglio per gli Affari Economici e di Sviluppo del Paese e sarà nei prossimi anni sempre più protagonista.
Nel mondo è famoso per la sua giovinezza anche il premier del Canada, Justin Trudeau, che di anni ne ha 46 e la premier della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, 37 anni. Il primo ministro irlandese, Leo Varadkar ha 38 anni e l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Zani, 37 anni.
L’esperienza sembra non essere più una garanzia di fiducia quando si tratta del voto; sul piano elettorale pesano di più vitalità, carisma e modernità. Il 2017 si è confermato l’anno dei nuovi leader politici. Che di tempo, a loro favore, ne hanno. E tanto.
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