Era il 1979 quando il papa Giovanni Paolo II, a settembre, in un bagno di folla andò all’Abbazia greca di San Nilo a Grottaferrata. Davvero immagini suggestive se si pensa che solo un anno e mezzo dopo subì l’attentato, 13 maggio del 1981, che miracolosamente non lo uccise e che poi segnò le sue uscite pubbliche successive.
Con queste foto Umberto Pizzi ci riporta a quella figura tanto amata, sia dal mondo cattolico, sia dal mondo laico, sia a un modo del tutto impensabile di vivere ora gli incontri pubblici dei pontefici.
“Domani ricorre la memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Fatima e anche il 40esimo anniversario dell’attentato a San Giovanni Paolo II qui in piazza”, ha ricordato papa Francesco oggi rivolto ai fedeli polacchi all’udienza generale del mercoledì. “Egli stesso sottolineava con convinzione che doveva la vita alla Signora di Fatima”, ha sottolineato Francesco. Il 13 maggio 1981 Karol Wojtyla cadde sotto i colpi di arma da fuoco sparati da Mehmet Ali Agca e, scampato il pericolo di morire, ringraziò la Madonna di Fatima la cui ricorrenza cadeva il giorno dell’attentato. Successivamente volle che la pallottola che lo aveva colpito fosse inserita nella corona sulla statua mariana nel santuario portoghese. “Questo evento ci rende consapevoli che la nostra vita e la storia del mondo sono nelle mani di Dio. Al Cuore Immacolato di Maria affidiamo la Chiesa, noi stessi e tutto il mondo. Chiediamo nella preghiera la pace, la fine della pandemia, e lo spirito di penitenza e la nostra conversione. Vi benedico di cuore”.
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