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Sette anni senza Giulio Andreotti. Foto dall’archivio Pizzi

Giulio Andreotti, Sandra Milo
Giulio Andreotti, Sandra Milo

Moriva 7 anni fa, il 6 maggio del 2013, Giulio Andreotti.

“Diceva di sé di essere nato quattro giorni prima del Partito Popolare, e così, di anno in anno, si festeggiava il compleanno di entrambi, sino a questo che è il centesimo – scriveva Pierluigi Castagnetti su Formiche.net in occasione del centenario dalla sua nascita -. Giulio Andreotti è stato il più giovane sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sette volte presidente del Consiglio, numerose altre volte ministro, sempre presente negli snodi più importanti, e anche più drammatici, della vita della Repubblica, forse il più controverso e divisivo personaggio politico del suo tempo”.

“Andreotti è l’emblema della complessità e delle contraddizioni italiane: se dovessi raccontarlo in poche parole, soprattutto ai più giovani, lo farei in questo modo“, raccontava Massimo Franco su Formiche.net. “Ha riflesso pienamente il secolo in cui ha vissuto, che vuol dire un’Italia immersa nella Guerra Fredda di cui è stato in qualche modo il custode. Una sorta di uomo del purgatorio italiano, al confine tra l’inferno comunista e il paradiso occidentale“.

“Se uno guarda alla realtà solo da un punto di vista, rischia di non riuscire a inquadrare tutto. O addirittura rischia lo strabismo”, diceva Andreotti in una conversazione con la rivista Formiche ripubblicato in occasione del centenario dalla nascita di Andreotti lo scorso 14 gennaio (qui si può leggere l’intervista completa).

Oggi Andreotti sarà ricordato nella messa delle 19 della Parrocchia di Santa Chiara in Roma, alla quale sarà possibile assistere, secondo quanto ora permesso, solamente in streaming nella pagina Facebook della Parrocchia stessa.

Ecco le foto d’archivio di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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