Goffredo Bettini ha presentato il suo ultimo libro,”Agorà – l’ago della bilancia sei tu”, il 5 ottobre al Teatro De’ Servi di Roma. Ad ascoltarlo, tra i tanti presenti in sala, Andrea Orlando, Anna Finocchiaro, David Sassoli, Roberto Morassut e tanti altri esponenti del Partito democratico. Sul palco con Bettini, invece, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Monica Cirinnà, deputata del Pd, Mario Giro, già vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Peppe Provenzano, economista e vice direttore Svimez.
“Serve una politica di rilancio degli Stati Uniti d’Europa che devono rifondarsi. È in questo quadro che vanno affrontate le Europee. Il punto è capire se la sinistra europea è pronta a questo salto di rifondazione. Noi comunque siamo europeisti, ma per un’altra Europa. Sarebbe bello se le forze della sinistra europea raccogliessero cento milioni di firme per l’elezione diretta del presidente degli Stati Uniti d’Europa, ma bisogna muoversi”, ha detto Zingaretti nel corso della presentazione. “Dobbiamo ribaltare lo schema in cui siamo imprigionati – ha aggiunto – per cui loro cambiano e noi restiamo uguali. Loro invece sono quelli che vogliono picconare e noi vogliamo rifondare l’Europa che, come dice il libro di Goffredo Bettini, ha perso la sua missione. Il compito della sinistra è avere il coraggio di dire che con la lotta alle disuguaglianze dobbiamo rifondare una nuova Europa, che metta al centro la persona. È allora che siamo più credibili dei sovranisti che con le loro politiche indeboliscono i Paesi”.
“Il Partito democratico è in difficoltà non tanto perché ha subito una sconfitta, perché un partito può avere anche una dolorosa sconfitta, ma perché – e questa è la mia preoccupazione – non abbiamo avuto nessuna voglia di capirne le ragioni e di discutere i motivi di questo rigetto della società italiana verso di noi, il perché tanta gente che precedentemente aveva votato per noi è andata verso un voto demagogico e di protesta. Penso che questo sia ancora più grave della sconfitta”, ha detto invece l’autore del libro intervistato dall’agenzia Dire a margine della presentazione che ha aggiunto, a proposito del Congresso del suo partito, che “purtroppo c’è questa tendenza a non voler affrontare il nodo che è emerso, cioè che noi non siamo riusciti a essere un punto di riferimento soprattutto per i ceti più deboli e piu’ poveri. Questo nodo non vuole essere affrontato, non si vuole cambiare politica da parte di molti e non si vuole cambiare anche la forma del partito, che è una forma elitaria, feudalizzata, dove gli iscritti contano sempre di meno e sono sempre di meno”. Da dove ripartire? “Il Partito democratico deve ripartire dall’accettare che c’è stato questo arretramento fortissimo – ha risposto Bettini- deve capirne le ragioni che io cerco di spiegare nel libro e di rilanciare mettendo al centro la vita delle persone e cercando di essere lo strumento per un loro riscatto”.
Per Formiche.net era presente Umberto Pizzi. Ecco tutte le sue foto.
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