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Chi ha ascoltato la “sentenza” di Grossi (Corte Costituzionale) sul referendum No Triv. Le foto

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Pier Carlo Padoan
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Pier Carlo Padoan
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Francesco Paolo Tronca
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Giovanni Canzio
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Alessandro Pansa, Tullio Del Sette, Franco Gabrielli
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Francesco Paolo Tronca
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Roberto Garofoli
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Francesco Paolo Tronca e Saverio Capolupo
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Tullio Del Sette e Alessandro Pansa
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Tullio Del Sette e Alessandro Pansa
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Giovanni Legnini
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Giorgio Napolitano
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Andrea Orlando e Piero Grasso
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Andrea Orlando
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Andrea Orlando
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Sergio Mattarella
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Paolo Grossi
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Paolo Grossi
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Paolo Grossi
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Paolo Grossi
presidente consulta
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Sergio Mattarella e Paolo Grossi
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Francesco Paolo Tronca
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Alessandro Pajno
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Raffaele Squitieri
presidente consulta

“Al referendum si deve votare, nel modo in cui ogni cittadino crede di votare, ma si deve partecipare al voto”. Così il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, risponde a una domanda di un giornalista a proposito del referendum del 17 aprile sulle trivelle, per il quale il premier Matteo Renzi ha detto che “è inutile” andare a votare. “Partecipare al voto significa essere pienamente cittadini”, ha aggiunto Grossi, sottolineando che “la partecipazione al voto fa parte della carta d’identità del buon cittadino”.

IL LAVORO DELLA MAGISTRATURA

“C’è un carico eccessivo di lavoro giudiziale e troppi pochi giudici, questo è uno dei mali strutturali della nostra organizzazione giudiziaria”. Ha detto il presidente della Corte Costituzionale rispondendo a una domanda sul numero esiguo di sentenze di accoglimento, 38, su 145 giudizi incidentali, da parte dei giudici. Grossi ha sottolineato come “la qualità della nostra magistratura sia egregia” anche se “in alcuni casi le “ordinanze di remissione talvolta siano malfatte”. “Il difetto è nel modo in cui è organizzata oggi” il settore giustizia, “abbiamo troppi pochi giudici e ci sono problemi gravi in ogni organismo giudiziario. Il giudice è oberato di oneri per cui è ovvio che non può fare a meno di un minimo di frettolosità”.

LEGGE ELETTORALE

Sulla legge elettorale il presidente Grossi ha spiegato che la Corte costituzionale “giudicherà all’insegna del principio di ragionevolezza”. “Nella Corte la collegialità è osservata assolutamente, tutto è frutto di una discussione approfondita, ma emerge la volontà del collegio nelle nostre sentenze”, ha aggiunto Grossi.

LE INTERCETTAZIONI

“Non ho pareri, il terreno è delicatissimo, se ne discute negli ambienti politici, nel Parlamento e qui è bene che il giudice costituzionale osservi il più assoluto silenzio”. Così Grossi, ha risposto ad una domanda sulla questione intercettazioni. “Sarebbe un’interferenza in un itinerario che si sta svolgendo, che forse darà modo al parlamento un intervento legislativo specifico. Sarebbe incauto e inopportuno”, ha concluso Grossi.

(Foto: Imagoeconomica)
(Testo: Askanews)


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