Skip to main content

Guerini, Manzella, Crosetto e Marantelli alla Festa dell’Unità di Modena. Le foto

1 / 18
Maurizio Molinari, Lorenzo Guerini
2 / 18
Maurizio Molinari, Lorenzo Guerini
3 / 18
Lorenzo Guerini
4 / 18
Maurizio Molinari, Lorenzo Guerini
5 / 18
Lorenzo Guerini
7 / 18
Stefano Vaccari, Lorenzo Guerini
8 / 18
Lorenzo Guerini, Stefano Vaccari
9 / 18
Flavia Giacobbe, Daniele Marantelli
10 / 18
Flavia Giacobbe
11 / 18
Gian Paolo Manzella
12 / 18
Gian Paolo Manzella
13 / 18
Gian Paolo Manzella
14 / 18
Gian Paolo Manzella
15 / 18
Guido Crosetto
16 / 18
Daniele Marantelli
17 / 18
Daniele Marantelli
18 / 18
Guido Crosetto

Aerospazio e difesa protagonisti per due giorni della Festa dell’Unità, in corso a Modena fino al 13 settembre. Mercoledì, una tavola rotonda dal titolo “Aerospazio per l’Italia: Un’opportunità per tornare in quota”, con il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella, il responsabile del Partito democratico per il settore Daniele Marantelli e Guido Crosetto, presidente dell’Aiad, la federazione che riunisce le aziende italiane impegnate nel comparto. Moderati dal direttore di Formiche e Airpress Flavia Giacobbe, hanno passato in rassegna le opportunità di rilancio offerte dall’aerospazio, dal Recovery Fund agli investimenti per il settore, passando per le tecnologie spaziali e i rapporti internazionali. Il tutto, alla luce delle sfide legate alla pandemia.

Ieri è stata la volta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, intervistato dal direttore di Repubblica Maurizio Molinari per “Uno sguardo sul mondo: nuove tensioni, nuove sfide, nuove opportunità”. Il titolare di palazzo Baracchini ha affrontato però anche i temi caldi della politica italiana.

Una “base culturale comune” tra Pd e M5S? “Questa cosa non la vedo. Ma delle alleanze possono essere fatte. Dentro a una visione alternativa alla destra”, ha spiegato. “La differenza di cultura politica tra M5S e Pd è veramente significativa, nei fondamentali, nella politica, nelle concezioni più profonde, nel Dna”. E questa differenza, secondo Guerini, “non si cancella d’incanto” solo “perché si lavora insieme al governo e si porta avanti una responsabilità e un impegno per la costruzione di una maggioranza parlamentare”. In ogni caso “credo che abbiamo fatto in questo anno passi in avanti e anche gli uni verso gli altri fondamentali che non erano scontati. Però le differenze restano e le difficoltà permangono; io non sono tra quelli che già immagina uno scenario futuro, immagina un abbraccio che la natura c’impone – ha aggiunto Guerini – penso che i processi politici abbiamo la loro complessità. Ci deve essere un impegno per ricercare obiettivi raggiungibili, ma questa complessità la si deve far sviluppare tutta perché se si pensa di metterla sul tappeto poi fuoriesce”.

Il ministro della Difesa ha poi proseguito nella sua conversazione con il direttore di Repubblica toccando il tema del referendum sul taglio dei parlamentari. “Mi preoccupa se a questo tema associamo una lettura giocata nel campo dell’antipolitica. Se il tema della riduzione del numero dei parlamentari e quindi di una razionalizzazione dei numeri è rappresentato dalle forbici e dalle poltrone, io credo che consegniamo questa discussione ad una dimensione e a una lettura che non fa bene alla politica”. Forse, ha ammesso Guerini, “anche noi in passato abbiamo qualcosa su cui riflettere, anche noi in parte abbiamo usato quel tema”. Difatti, “dal momento in cui volevamo far passare il messaggio che era più semplice dire ai cittadini ‘dopo la riforma che faremo ci saranno meno poltrone’ piuttosto che dire ‘dopo la riforma che faremo ci sarà una relazione più efficiente ed efficace tra le due Camere, una semplificazione del rapporto istituzionale e un rapporto più proficuo tra centro e territori’. Se il significato che diamo a quel passaggio è un richiamo alle ragioni dell’antipolitica io penso che sia un rischio per il Paese e non un’occasione”.

“C’è da guardare avanti per dar forza alla ripresa del Paese, che e’ necessaria, utilizzando tutti gli strumenti di cui disponiamo e per farlo c’è bisogno di una maggioranza che lavori insieme, bene, con la volontà di fare le cose e la responsabilità di capire che queste cose si possono fare lavorando insieme, rinunciando alle bandierine e trovando le ragioni per le questioni che devono essere affrontate per un impegno comune”, ha detto poi facendo un bilancio dell’alleanza con il Movimento 5 Stelle. “La collaborazione tra Pd e M5S e le altre forze che sostengono il governo – ha aggiunto – è una collaborazione che in questo anno ha sicuramente prodotto dei risultati importanti e ha affrontato un’emergenza straordinaria che il nostro Paese ha vissuto. In una situazione molto complessa credo che l’Italia abbia dato una buona prova di sé e che il governo e la maggioranza parlamentare che lo sorreggono abbiano lavorato bene”.

(Foto di Dante Farricella per il Pd)

×

Iscriviti alla newsletter