Lorenzo Guerini è il nuovo presidente del Copasir, il comitato parlamentare di vigilanza sull’intelligence. Il deputato del Partito Democratico, di estrazione centrista – è stato in precedenza esponente della Democrazia Cristiana, del Partito Popolare Italiano e della Margherita – l’avrebbe spuntata dopo un lungo braccio di ferro che ha visto attivissime le diplomazie dei gruppi parlamentari.
Nonostante il tentativo di Fratelli d’Italia di inserirsi tra molte polemiche nella partita (la forza politica guidata da Giorgia Meloni è ufficialmente all’opposizione, ma si è astenuta al Senato durante il voto di fiducia al governo e esprime oggi il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli), alla fine è prevalso l’accordo per portare Guerini a Palazzo San Macuto e un esponente di Forza Italia alla guida della vigilanza Rai.
Il presidente del Comitato viene eletto tra i componenti appartenenti ai gruppi parlamentari dell’opposizione, per precisa disposizione di legge. È composto generalmente da cinque deputati e altrettanti senatori, in modo da rappresentare proporzionalmente le principali forze politiche che compongono Camera e Senato.
Nato a seguito della legge 124 del 3 agosto 2007 sull’intelligence, che ne disciplina le funzioni, l’organismo ha sostituito le funzioni del Copaco (Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti). I precedenti presidenti del Copasir sono stati Claudio Scajola (2007-2008, FI), Francesco Rutelli (2008-2009, Pd), Massimo D’Alema (2010-2013, Pd) e Giacomo Stucchi (2013-2018, Lega).
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(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)