Gli ultimi anni, segnati dalla pandemia e da significative trasformazioni globali, hanno accelerato il cambiamento nelle dinamiche occupazionali, portando alla luce nuove esigenze e priorità, soprattutto per la cosiddetta Generazione Z. Questa si distingue per una visione del lavoro che privilegia l’equilibrio tra vita professionale e personale, la ricerca di ambienti di lavoro inclusivi e stimolanti, nonché un’attenzione maggiore al benessere sociale ed economico. Ma non sono solo le aspirazioni dei giovani a trasformarsi: le innovazioni tecnologiche e l’avvento dell’intelligenza artificiale, ad esempio, stanno creando nuovi scenari professionali ponendo interrogativi sui ruoli e le competenze del futuro.
Di tutto questo hanno parlato al convegno dal titolo “Il futuro del lavoro, il lavoro del futuro. Sfide e prospettive per la Generazione Z“, ieri 5 dicembre a Roma presso la sede I-Com. L’evento, organizzato dall’associazione La Scossa, è stato anche l’occasione per la presentazione dello studio elaborato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) su questi temi e, quindi, per un confronto sulle possibili politiche da adottare.
Al dibattito hanno partecipato il presidente dell’Associazione La Scossa Francesco Delzio, il Presidente I-Com Stefano da Empoli e il direttore area Salute I-Com Thomas Osborn; Costanza Andreini (Meta), Vincenzo Caridi (ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Fortunato Costantino (Q8 Italia), Lorenzo Malagola (Camera dei Deputati), Maria Cristina Rosaria Pisani (Consiglio Nazionale dei Giovani), Arturo Scotto (Camera dei Deputati) e Chiara Tenerini (Camera dei Deputati).