Una università per la cybersecurity, dove imprenditori, manager e professionisti possono imparare a proteggere le proprie attività dagli attacchi informatici, vero e proprio incubo di ogni impresa o amministrazione. Ibm rilancia così sulla sicurezza nel web, aprendo a Roma la sua terza cyber academy, a due passi da Piazza di Spagna.
Ad oggi, di hub dedicati alla protezione informatica ce ne sono altri due, a Washington e Bangalore, a cui ora si aggiunge quello capitolino, in via Due Macelli, dotato persino di un cyber theatre dove è stato allestito un laboratorio interattivo che ha simulato per gli ospiti e i giornalisti convenuti alla presentazione dell’academy, l’esperienza di un’intromissione malevola, andando a ricreare un attacco informatico reale per testare le capacità di risposta di un’organizzazione in situazioni complesse e impreviste.
L’hub di Ibm è stato presentato da Stefano Rebattoni, presidente e ceo di Ibm Italia, Nunzia Ciardi, vicedirettrice dell’Agenzia per la cybersicurezza, Cristina Caballè Fuguet, vp Ibm global governement industry, Alessandro Curioni, vp security per Ibm research, Francesco Stronati, Md settore pubblico per Ibm Italia. Mentre le conclusioni sono state affidate a Paolo Boccardelli, docente di Strategie di impresa alla Luiss e Alessandra Santacroce, direttore relazioni istituzionali di Ibm Italia.
In mattinata, invece, erano stati il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale Bruno Frattasi a fare visita all’hub.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)