“Non andare al Mondiale sarebbe una catastrofe”. Erano state queste le parole utilizzate dal commissario tecnico Giampiero Ventura alla vigilia della sfida contro la Svezia valida come spareggio per accedere ai Mondiali in Russia della prossima estate. E così, purtroppo, è stato.
Per la seconda volta nella sua storia, la nazionale italiana italiana di calcio ha fallito la qualificazione alla più importante e seguita competizione sportiva del pianeta: era già successo in occasione dei mondiali del 1958 in Svezia mentre nel 1930 in Uruguay – la prima storica edizione – il nostro Paese non venne neppure invitata.
Una figuraccia destinata a entrare nei libri di storia che, però, fino a questo momento non ha portato ancora alla rivoluzione tecnica e dirigenziale auspicata dai tutti tifosi di tutta Italia. Ventura per il momento è ancora al suo poso ma è chiaro che non potrà durare a lungo. Immaginare una sua permanenza sulla panchina azzurra, a questo punto, è letteralmente impossibile. Si tratterà più che altro di trovare eventualmente un accordo con lui, nella speranza che faccia autonomamente un passo indietro. Discorso diverso, invece, per il presidente federale Carlo Tavecchio, che ha rinviato a domani per un primo chiarimento. Potrebbe rimanere ma anche decidere di andarsene, considerato pure che in queste ore in molti – a partire dal presidente del Coni Giovanni Malagò – stanno chiedendo le sue dimissioni.
Il primo nodo, dunque, riguarda il futuro del numero uno della Fgci mentre il secondo la scelta del nome che sostituirà Ventura. Tra i più gettonati, un vessillo del calcio italiano nel mondo come l’ex di Juventus, Milan, Real Madrid, Chelsea, Paris Saint Germain e Bayern Monaco Carlo Ancelotti. Che però non è detto voglia accettare.
E poi ci sarà da ricostruire in profondità anche la squadra visto che quella di ieri sera è stata l’ultima partita in azzurro per gli ultimi tre reduci della vittoria mondiale di Berlino del 2006 ancora in attività: capitan Gianluigi Buffon, Andrea Barzagli e Daniele De Rossi hanno annunciato tra le lacrime che lasceranno la nazionale. Una decisione che potrebbe essere in procinto di prendere anche Giorgio Chiellini.
(Foto di Giuseppe Leanza)