Jodie Foster è passata dalle pubblicità delle creme solari a “Taxi Driver”, dal liceo francese di Los Angeles alle serate romane con Sergio Citti, che l’ha diretta in “Casotto” (immortalati da Umberto Pizzi alla Taverna Flavia), e poi i due figli avuti con la fecondazione artificiale, “quando mi chiederanno chi è il loro padre lo svelerò solo a loro”, Louis Malle, la madre-agente, la laurea a Yale. Una vita non convenzionale, anzi dieci vite, e oggi che compie 60 anni sembra abbia attraversato un secolo di carriera.
Eccola nelle sue incursioni romane, tra le passeggiate in via Condotti con la madre e Sindey Rome, le notti al Jackie O’ con il mitico truccatore Gil Cagné e le cene organizzate da Mauro Berardi, produttore del “Casotto”. Ma anche in visita al Quirinale e mentre festeggia uno dei tre David di Donatello ricevuti, che si aggiungono ai due Oscar e al Golden Globe alla carriera, quando fece il suo “non coming out” nel discorso di accettazione.
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