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È morto Jannis Kounellis, il maestro dell’arte povera. Le foto di Umberto Pizzi

KOUNELLIS alda fendi
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Alda Fendi e Jannis Kounellis
ALESSANDRO BONCOMPAGNI LUDOVISI JANNIS KOUNELLIS LELIO ORSINI D'ARAGONA
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Alessandro Boncompagni Ludovisi, Jannis Kounellis e Lelio Orsini D'Aragona
Francesca Martinotti e Jannis Kounellis
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Francesca Martinotti e Jannis Kounellis
Jannis Kounellis, Alfio Puglisi Cosentino
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Jannis Kounellis, Alfio Puglisi Cosentino
JANNIS KOUNELLIS ALLA FENDI ALFIO PUGLISI COSENTINO
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Jannis Kounellis, Alda Fendi e Alfio Puglisi Cosentino
KOUNELLIS alda fendi
ALESSANDRO BONCOMPAGNI LUDOVISI JANNIS KOUNELLIS LELIO ORSINI D'ARAGONA
Francesca Martinotti e Jannis Kounellis
Jannis Kounellis, Alfio Puglisi Cosentino
JANNIS KOUNELLIS ALLA FENDI ALFIO PUGLISI COSENTINO

È morto a Roma, all’età di 80 anni, Jannis Kounellis, pittore e scultore greco, nato al Pireo nel 1936 e arrivato a 20 anni in Italia.

Esponente di primo piano dell’Arte povera, Kounellis avrebbe compiuto 81 anni il mese prossimo. La morte è avvenuta dopo un ricovero a Villa Mafalda a Roma. Nella sua città d’adozione ha frequentato l’accademia di Belle Arti, sotto la guida di Toti Scialoja. Il suo esordio è avvenuto con una mostra personale nel 1960 alla galleria romana “La Tartaruga” in via del Babuino.

Nelle sue esposizioni ha fatto uso di materiali organici e inorganici, dalla iuta alle pietre, fino al legno e al carbone, ma ha fatto anche ricorso ad animali vivi, tra cui restano celebri i cavalli in mostra da Fabio Sargentini a Roma nel 1969. Famosa anche la porta chiusa con pietre presentata a San Benedetto del Tronto nel 1969.

Nel 2002 presso la Galleria nazionale di arte moderna di Roma, Kounellis ha messo in scena il suo “Atto unico”, un labirinto di lamiere di ferro lungo il cui percorso posiziona le sue note “carboniere”, le “cotoniere”, i suoi sacchi di iuta, i mucchi di pietre.

Nel nuovo millennio ha prediletto il Sud America, l’Argentina e l’Uruguay. Le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo.

Sebbene non fosse un amante della pop art, era un grande estimatore di Pollock che paragonava ai più grandi innovatori della storia come Masaccio, Tiziano e Caravaggio.

(c) Umberto Pizzi 



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