Scontro finale fra Matteo Renzi e Ignazio Visco. Il Pd chiede esplicitamente al governo Gentiloni di non confermare Visco come governatore della Banca d’Italia tra lo sconcerto del Quirinale e di Sergio Mattarella.
Ecco tutti i dettagli.
Il Pd impegna il governo “ad adottare ogni iniziativa utile a rafforzare l’efficacia delle attività di vigilanza sul sistema bancario ai fini della tutela del risparmio e della promozione di un maggiore clima di fiducia dei cittadini individuando a tal fine, nell’ambito delle proprie prerogative, la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’Istituto”. E’ il testo della mozione che il Pd presenterà in vista del dibattito oggi alla Camera sulle mozioni su Bankitalia.
La nomina del governatore di Bankitalia è una scelta molto delicata anche perché “l’efficacia dell’azione di vigilanza della Banca d’Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall’emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche”, che “avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione”. E’ quanto si sostiene nella mozione del Pd su Bankitalia, oggi in discussione nell’Aula alla Camera.
Il governo in Aula ha dato parere favorevole alla mozione Pd chiedendo la riformulazione di un capoverso ed eliminando il passaggio nel quale si affermava che le crisi “avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie”.
Ecco la biografia ufficiale di Visco:
Nato a Napoli il 21 novembre 1949. Governatore della Banca d’Italia dal 1° novembre 2011 (D.P.R. del 24 ottobre 2011 pubblicato nella G.U. n. 253 del 29 ottobre 2011).
In tale veste, è anche Presidente del Direttorio integrato dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).
In quanto Governatore della Banca d’Italia, è anche Membro del Consiglio direttivo e del Consiglio generale della Banca centrale europea (BCE), del Consiglio generale del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), del Consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), del Comitato direttivo del Financial Stability Board (FSB), dei Consigli dei governatori della Banca Mondiale, della Banca asiatica di sviluppo (ADB), del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca interamericana di Sviluppo (IADB); partecipa alle riunioni finanziarie del G7, del G10 e del G20.
Assunto in Banca d’Italia nel 1972, è nominato Capo del Servizio Studi nel 1990. Dal 1997 al 2002 è Chief Economist e Direttore dell’Economics Department dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Rientrato in Banca, è nominato nel 2004 Direttore centrale per le Attività estere e, nel marzo 2006, Direttore centrale per la Ricerca economica.
Nel 2007 entra nel Direttorio della Banca d’Italia ove ricopre fino all’ottobre 2011 la carica di Vice Direttore Generale.
Laurea in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (1971), Master of Arts (1974) e Ph.D. (1981) in Economics alla University of Pennsylvania (Philadelphia, USA).
Membro della Società Italiana degli Economisti, della Società Italiana di Statistica e della American Economic Association. Ha ricevuto il Leontief Award for Best Dissertation in Quantitative Economics (Eastern Economic Association, 1982), il Premio “Best in Class”, Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (2006). E’ stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica italiana (2011).
Autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Price Expectations in Rising Inflation, North Holland, 1984; Saving and the Accumulation of Wealth (con A. Ando e L. Guiso), Cambridge University Press, 1994; L’economia italiana (con L. F. Signorini), Il Mulino, 2002; Ageing and Pension System Reform (Rapporto per i Supplenti del Gruppo dei Dieci, presidente del Gruppo di lavoro), 2005; Investire in conoscenza. Crescita economica e competenze per il XXI secolo, Il Mulino, 20142; Perché i tempi stanno cambiando, Il Mulino, 2015.