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La carriera politica di Andrea Orlando in 58 foto

Maurizio Migliavacca e Andrea Orlando
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Maurizio Migliavacca e Andrea Orlando
Andrea Orlando
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Andrea Orlando
Piero Fassino, Andrea Orlando e Silvana Amati
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Piero Fassino, Andrea Orlando e Silvana Amati
Andrea Orlando e Walter Veltroni
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Andrea Orlando e Walter Veltroni
Andrea Orlando, Pierluigi Bersani e Piero Grasso
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Andrea Orlando, Pierluigi Bersani e Piero Grasso
Andrea Orlando, Giorgio Napolitano ed Enrico Letta
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Andrea Orlando, Giorgio Napolitano ed Enrico Letta
Andrea Orlando e Falvio Zanonato
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Andrea Orlando e Falvio Zanonato
Filippo Patroni Griffi e Andrea Orlando
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Filippo Patroni Griffi e Andrea Orlando
Andrea Orlando
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Andrea Orlando
Andrea Orlando e Corrado Clini
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Andrea Orlando e Corrado Clini
Edo Ronchi e Andrea Orlando
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Edo Ronchi e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Giorgio Squinzi
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Andrea Orlando e Giorgio Squinzi
Ermete Realacci e Andrea Orlando
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Ermete Realacci e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Fabrizio Barca
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Andrea Orlando e Fabrizio Barca
Enrico Letta e Andrea Orlando
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Enrico Letta e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Roberto Maroni
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Andrea Orlando e Roberto Maroni
Roberta Pinotti, Dario Franceschini e Andrea Orlando
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Roberta Pinotti, Dario Franceschini e Andrea Orlando
Michele Vietti e Andrea Orlando
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Michele Vietti e Andrea Orlando
Paola Severino e Andrea Orlando
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Paola Severino e Andrea Orlando
Andrea Orlando, Matteo Renzi e Angelino Alfano
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Andrea Orlando, Matteo Renzi e Angelino Alfano
Dario Franceschini e Andrea Orlando
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Dario Franceschini e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Matteo Renzi
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Andrea Orlando e Matteo Renzi
Marcella Panucci e Andrea Orlando
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Marcella Panucci e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
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Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
Raffaele Cantone e Andrea Orlando
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Raffaele Cantone e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
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Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
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Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
Sergio Chiamparino e Andrea Orlando
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Sergio Chiamparino e Andrea Orlando
Susanna Camusso e Andrea Orlando
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Susanna Camusso e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Matteo Renzi
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Andrea Orlando e Matteo Renzi
Andrea Orlando e Marianna Madia
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Andrea Orlando e Marianna Madia
Andrea Orlando e Barbara Palombelli
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Andrea Orlando e Barbara Palombelli
Andrea Orlando e Marco Gay
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Andrea Orlando e Marco Gay
Andrea Orlando e Maurizio Landini
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Andrea Orlando e Maurizio Landini
Andrea Orlando, Anna Finocchiaro e Luigi Manconi
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Andrea Orlando, Anna Finocchiaro e Luigi Manconi
Andrea Orlando, Luisa Todini e Francesco Caio
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Andrea Orlando, Luisa Todini e Francesco Caio
Andrea Orlando e Marco Pannella
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Andrea Orlando e Marco Pannella
Andrea Orlando e Carmelo Barbagallo
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Andrea Orlando e Carmelo Barbagallo
Raffaele Cantone, Maurizio Martina e Andrea Orlando
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Raffaele Cantone, Maurizio Martina e Andrea Orlando
Angelino Alfano e Andrea Orlando
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Angelino Alfano e Andrea Orlando
Angelino Alfano e Andrea Orlando
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Angelino Alfano e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Nicola Zingaretti
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Andrea Orlando e Nicola Zingaretti
Andrea Orlando e David Ermini
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Andrea Orlando e David Ermini
Andrea Orlando e Piero Grasso
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Andrea Orlando e Piero Grasso
Andrea Orlando e Giancarlo Caselli
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Andrea Orlando e Giancarlo Caselli
Rosy Bindi e Andrea Orlando
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Rosy Bindi e Andrea Orlando
Giovanni Legnini e Andrea Orlando
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Giovanni Legnini e Andrea Orlando
Matteo Orfini e Andrea Orlando
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Matteo Orfini e Andrea Orlando
Francesco Paolo Tronca e Andrea Orlando
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Francesco Paolo Tronca e Andrea Orlando
Sergio Mattarella e Andrea Orlando
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Sergio Mattarella e Andrea Orlando
Maria Elena Boschi e Andrea Orlando
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Maria Elena Boschi e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Nicola Gratteri
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Andrea Orlando e Nicola Gratteri
Andrea Orlando e Graziano Delrio
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Andrea Orlando e Graziano Delrio
Andrea Orlando e Marco Minniti
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Andrea Orlando e Marco Minniti
Andrea Orlando e Pier Carlo Padoan
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Andrea Orlando e Pier Carlo Padoan
Luca Lotti e Andrea Orlando
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Luca Lotti e Andrea Orlando
Nicola Zingaretti e Andrea Orlando
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Nicola Zingaretti e Andrea Orlando
Andrea Orlando
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Andrea Orlando
Maurizio Migliavacca e Andrea Orlando
Andrea Orlando
Piero Fassino, Andrea Orlando e Silvana Amati
Andrea Orlando e Walter Veltroni
Andrea Orlando, Pierluigi Bersani e Piero Grasso
Andrea Orlando, Giorgio Napolitano ed Enrico Letta
Andrea Orlando e Falvio Zanonato
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Andrea Orlando
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Andrea Orlando, Matteo Renzi e Angelino Alfano
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Marcella Panucci e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
Raffaele Cantone e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Maria Elena Boschi
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Sergio Chiamparino e Andrea Orlando
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Raffaele Cantone, Maurizio Martina e Andrea Orlando
Angelino Alfano e Andrea Orlando
Angelino Alfano e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Nicola Zingaretti
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Matteo Orfini e Andrea Orlando
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Maria Elena Boschi e Andrea Orlando
Andrea Orlando e Nicola Gratteri
Andrea Orlando e Graziano Delrio
Andrea Orlando e Marco Minniti
Andrea Orlando e Pier Carlo Padoan
Luca Lotti e Andrea Orlando
Nicola Zingaretti e Andrea Orlando
Andrea Orlando

E’ l’uomo a cui guarda la sinistra Pd – ormai orfana di Pierluigi Bersani, Massimo D’Alema, Enrico Rossi e Roberto Speranza – per tentare di sottrarre la leadership del Partito Democratico a Matteo Renzi. O, comunque, per cercare di insidiarlo il più possibile. Andrea Orlando si presenta come il vero punto interrogativo nella corsa alla segreteria dem che – oltre a lui e all’ex presidente del Consiglio – vede in campo anche il governatore della Puglia Michele Emiliano e pure Carlotta Salerno (segreteria a Torino del movimento Moderati fondato da Giacomo Portas). Il possibile outsider, l’erede di una tradizione politica che affonda le sue radici nel vecchio Pci. La sua è una candidatura che sta ricevendo sempre più numerosi endorsement.

La vecchia guardia Ds, infatti, si sta schierando quasi totalmente a favore di Orlando, preferito – nella maggior parte dei casi – sia a Renzi (e questa non è una notizia), sia anche ad Emiliano. Quest’ultimo – fino a un paio di settimane fa sul punto di partecipare alla scissione – alla fine ha deciso di rimanere: il consenso che i sondaggi al momento gli accreditano è di poco più elevato rispetto a quello di Orlando. Tuttavia, il ministro della Giustizia continua a incamerare adesioni molto più pesanti di quanto non stia, invece, facendo il presidente della Puglia: una circostanza che, alla fine, potrebbe trasformarsi in voti concreti nel corso delle primarie del Pd che si svolgeranno il prossimo 30 aprile.

Tra gli altri sosterranno Orlando il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, l’ex sfidante di Renzi alle primarie del 2013 Gianni Cuperlo, l’ex tesoriere dei Ds prima e del Pd dopo Ugo Sposetti, l’ex ministro Fabrizio Barca e un uomo di partito pesante come Goffredo BettiniNegli ultimi giorni la sfida di Orlando è stata benedetta anche da Anna Finocchiaro, attualmente al governo nella veste di ministro per i Rapporti con il Parlamento. Ma si vocifera anche di una possibile e sorprendente adesione da parte di Dario Franceschini. Tra gli ex Ds appoggeranno Renzi Piero Fassino, Maurizio Martina e Matteo Orfini.

Eppure Orlando – intervistato oggi da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera – ha detto di aspettarsi un consenso non circoscritto alla sinistra del partito: “Ai gazebo avrò un risultato molto migliore che tra gli iscritti. In tanti si sorprenderanno per gli apporti eterogenei che verranno. Chi pensa che io sia il candidato della sinistra del partito si dovrà ricredere. Io sono il candidato che vuole ricostruire un Pd plurale, inclusivo, più amichevole verso la società italiana e gli altri partiti del centrosinistra“. Il ministro della Giustizia ha poi detto no alla richiesta di dimissioni arrivata dalle opposizioni e da qualche esponente della maggioranza a Luca Lotti, indagato nell’ambito dell’inchiesta Consip. Orlando ha anche difeso l’operato del governo Renzi, pur riconoscendone alcuni limiti: “E’ stato un riformismo calato dall’alto. Sono stati trascurati gli interlocutori in grado di sostenerci: ambientalisti, associazioni, mondo della scuola, gli stessi sindacati“. Pregi e difetti palesati pure dall’ex presidente del Consiglio e ora avversario alle prossime primarie: “E’ un leader di grandissima forza e capacità comunicative. Però non è riuscito a costruire una classe dirigente diffusa. E dopo la sconfitta al referendum non si è fermato a riflettere sui gravi segni di scollamento tra il nostro progetto politico e il Paese; si è gettato a capofitto alla ricerca della rivincita“.

Ligure, classe 1969, Orlando ha avuto una tipica carriera da ex Pc: in oltre 25 anni di politica ha ricoperto numerosi ruoli di partito e nelle istituzioni fino agli ultimi incarichi come ministro. All’Ambiente con Enrico Letta e poi alla Giustizia sia con Renzi che con Paolo Gentiloni. Nella sua esperienza ha ricoperto il ruolo di consigliere e assessore nella sua città – La Spezia – e quello di segretario cittadino e provinciale del partito. L’approdo alla politica nazionale arriva nel 2003 quando Fassino lo inserisce all’interno della sua segreteria politica. Nel 2006 viene eletto per la prima volta in Parlamento mentre nel 2011 viene nominato da Bersani commissario del Pd di Napoli.

Ora lo attende la sfida più importante e difficile della sua carriera.

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