Ma il quotidiano di Via Solferino ha cambiato il suo nome nel Corriere di Putin? A rivolgere quella che per ora è solo una maliziosa battuta sono stati diversi osservatori italiani e internazionali, colpiti da come il giornale diretto da Luciano Fontana paia sprigionare “putinismo” da tutti i pori, in particolare in una recente conversazione col presidente russo realizzata a Mosca da Paolo Valentino e dallo stesso direttore Fontana (Un’intervista che ha generato anche una rettifica, contenuta nello spazio dedicato alle lettere: “Nel sommario di prima pagina all’intervista a Vladimir Putin (Corriere di ieri) la frase corretta era: «Noi minacciosi? Ci sono missili (e non sommergibili, ndr) su navi americane che in 17 minuti possono raggiungere Mosca». Ci scusiamo”).
Le critiche alla linea del Corriere sono state sussurrate persino durante il G7 appena concluso in Germania e che ha forse indotto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a un’intervista pubblicata oggi sulle stesse pagine del Corriere.
Ecco alcuni scatti che ritraggono la “passione” tra il Corriere e lo zar russo.
(foto: Cremlino)