Skip to main content

La politica si piega a Fedez e J-Ax. Le foto della conferenza stampa di Soundreef

1 / 20
Fedez
2 / 20
Fedez
3 / 20
Fedez
4 / 20
Fedez
5 / 20
Davide D'Atri e Fedez
6 / 20
Davide D'Atri e Fedez
7 / 20
Davide D'Atri e Fedez
8 / 20
Davide D'Atri e Fedez
9 / 20
Fedez
10 / 20
Davide D'Atri e Fedez
11 / 20
Fedez
12 / 20
Fedez
13 / 20
Fedez
14 / 20
Fedez
15 / 20
Davide D'Atri e Fedez
16 / 20
Guido Scorza
17 / 20
Lorenzo Attolico e Guido Scorza
18 / 20
Davide D'Atri
19 / 20
Fedez
20 / 20
Fedez

“Adesso possiamo dire a tutti gli effetti che una piccola società ha abbattuto il dominio monopolistico ultracentenario della Siae nella raccolta dei diritti d’autore. Da oggi anche società private come Soundreef possono operare in piena legalità e, si spera, a pari condizioni sul mercato italiano”, ha annunciato Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef, società di “collecting” nata nel 2011, che si è fatta “portabandiera” della liberalizzazione. Primo fra tutti gli artisti a sposare questa battaglia il cantante e rapper Fedez che ha partecipato insieme a D’Atri alla conferenza stampa di Soundreef.

“Lavoreremo in Italia – ha spiegato d’Atri – insieme all’associazione no profit LEA (Liberi Editori Autori – www.leamusica.com), costituita di recente da un gruppo di autori, editori e professionisti del settore. Gli oltre 11mila autori ed editori nostri iscritti saranno rappresentati e intermediati in Italia da LEA rientrando così nel perimetro delineato dall’art.19 del decreto fiscale (148/2017) collegato alla Legge di Stabilità 2018. Non abbiamo mai smesso di combattere per far valere i nostri diritti e dare una nuova prospettiva al mercato della musica e alla fine le nostre fatiche sono state premiate”.

Fedez ha spiegato: “Ho creduto fin dall’inizio nel progetto dei ragazzi di Soundreef. Ero consapevole delle difficoltà cui saremmo andati incontro ma è stata una sorta di battaglia ideologica e sapevo che si doveva rompere un monopolio e un sistema che agevolava pochi soggetti e i soliti. Sono stato il primo artista diciamo ‘big’ e mi sento parte integrante di questa vittoria. Era  importante farlo”.

Oltre gli 11mila autori italiani che già hanno aderito a Soundreef, è stata ufficializzata l’iscrizione di artisti del calibro di Enrico Ruggeri, J-Ax, 99 Posse, Gigi D’Alessio, Fabio Rovazzi, Nesli, Maurizio Fabrizio e il maestro Adriano Pennino.

L’iter della società che ha fatto la guerra alla Siae inizia nel 2014 quando il Tribunale di Milano dichiara le attività di Soundreef in Italia legittime. Nel marzo 2016 viene riconosciuta come ente di gestione indipendente autorizzato alla raccolta dei diritti d’autore dall’Intellectual Property Office del Regno Unito. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con una circolare si è espressa in favore della liberalizzazione della gestione del diritto d’autore in Italia chiesta dalla Direttiva Barnier, in aprile poi ha aperto un’istruttoria nei confronti di Siae per presunte condotte escludenti nella gestione e intermediazione dei diritti d’autore.

Il 19 luglio 2017 il tribunale ordinario di Milano ordina all’organizzatore di un concerto di Fedez di versare anche a Soundreef il compenso dovuto all’artista a titolo di compensi per diritto d’autore in quanto era stata pagata soltanto la Siae. A marzo 2017 il governo italiano ha recepito la Direttiva Barnier con il decreto legislativo n. 35, che limita i soggetti autorizzati a poter effettuare l’intermediazione dei diritti d’autore a entità no profit. Infine, c’è stata la conversione in legge lo scorso 16 dicembre con il decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità 2018.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

 

 

 


×

Iscriviti alla newsletter