Incontri. Vertici. Colazioni di lavoro. Interviste. Bagni di folla. Giornate fitte quelle a Roma per Beppe Grillo nella settimana che oggi finisce. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha trascorso quasi l’intera settimana nella capitale per sostenere e agevolare l’azione del sindaco pentastellato Virginia Raggi. A riprova di quanto il Movimento ritenga fondamentale l’azione della giunta pentastellata a Roma per le sorti nazionali del Movimento. Tanto che il fondatore del Movimento ai problemi e alle sfide di Roma ha dedicato anche un video commentato da Formiche.net con Gianfranco Polillo.
E’ stata anche la settimana decisiva per il via libera al progetto Parnasi-Pallotta con il nuovo stadio per la squadra di calcio della Roma. Un progetto limato e rivisitato rispetto a quello originario che aveva avuto il via libera della giunta Marino.
Alla fine coloro che erano stati ribattezzati come i signor No, ovvero i pentastellati al governo di Roma, hanno detto sì. Sì al nuovo stadio per la Roma. Sì al progetto Pallotta-Parnasi. Ma con molti paletti, tagli di cubature e pure, però, anche meno opere pubbliche pagate dai privati che erano legate al progetto originario su cui la giunta di Ignazio Marino aveva dato il via libera. Ecco come è maturato il sì dell’amministrazione retta dalla grillina Virginia Raggi, anche se ora secondo molti addetti ai lavori non mancano le incognite, soprattutto procedurali, oltre che forse politiche visti i mugugni che solcano il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.
IL COMMENTO DI RAGGI
È stata la stessa prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, ad annunciare l’accordo con Pallotta-Parnasi: “Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima per gli allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido”. E ancora: “Abbiamo rivoluzionato il progetto dello stadio e lo abbiamo trasformato in una opportunità per Roma. Abbiamo sempre detto di essere favorevoli alla realizzazione dello stadio, ma nel rispetto della legge e per il bene della nostra città”.
I DETTAGLI
Il nuovo progetto prevederebbe 500 mila metri cubi al posto del milione previsto nel progetto originario (quello cui aveva dato l’ok la giunta Marino). Il piano regolatore nell’area prevede un’edificabilità di 350 mila di metri cubi ma per la legge sugli stadi la struttura sportiva stessa e gli spogliatoi sono fuori da questo conteggio.