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Landini, Demichelis e Bortone alla presentazione del libro di Francesca Re David. Le foto di Pizzi

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Francesca Re David e Lelio Demichelis
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Francesca Re David
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Francesca Re David
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Francesca Re David
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Francesca Re David e Serena Bortone
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Francesca Re David e Serena Bortone
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Francesca Re David e Serena Bortone
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Lelio De Michelis, Maurizio Landini, Francesca Re David e Serena Bortone
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Maurizio Landini e Francesca Re David
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Maurizio Landini e Francesca Re David
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Maurizio Landini e Francesca Re David
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Maurizio Landini e Serena Bortone
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini, Serena Bortone e Francesca Re David
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini
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Maurizio Landini e Serena Bortone
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Maurizio Landini e Serena Bortone
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Serena Bortone e Michela Bevere

Venerdì 22 febbraio, alle 18.00, Francesca Re David, segretaria generale Fiom, ha presentato “Tempi (retro)moderni. Il lavoro nella fabbrica-rete” alla libreria Feltrinelli della Galleria Sordi a Roma.

Hanno partecipato all’evento Maurizio Landini, segretario generale Cgil e il sociologo Lelio Demichelis. Ha moderato la discussione Serena Bortone, giornalista e conduttrice di Agorà.

Il libro è il frutto di una serie di conversazioni con Demichelis sulla crisi del sindacato, i partiti politici, la società civile e il bilanciamento dei poteri. Tutto ciò che costituiva la base della democrazia e dello Stato di diritto liberale e moderno, che attualmente  è travolto dal neoliberalismo e dalla tecnica rappresentata dalla Silicon Valley, come simbolo della nuova rivoluzione industriale.

Il testo non è solo un’analisi dettagliata dei nuovi processi nel mondo del lavoro, ma è anche una forma di auto-analisi del sindacato. Una profonda riflessione sul futuro del sindacato.

Foto: Umberto Pizzi – riproduzione riservata


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