Lunedì 28 gennaio, la Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro) ha organizzato a Roma il convegno “Il calcio che fa bene al Paese”. Per l’evento è stato presentato uno studio sull’impatto socio-economico dei 60 club di Serie C.
Hanno partecipato Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche giovanili e lo Sport; Gian Paolo Manzella, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico; Daniele Frongia, assessore Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini di Roma Capitale; Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro; Maria Elena Camarda, coordinatrice Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici DIPE Presidenza del Consiglio dei Ministri; Gabriele Gravina, presidente FIGC; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore; Anna Durio, presidente Robur Siena; Lorenzo Liotta, responsabile Impact & Financial Services ItaliaCamp e Cristiana Capotondi, vice Presidente Lega Pro. L’evento è stato moderato da Frediano Finucci, giornalista La7.
La Serie C del calcio italiano genera un valore di circa 580 milioni di euro all’anno. Oltre a misurare il valore dell’impatto diretto, indiretto e indotto distribuito da Lega Pro e dalle squadre, la ricerca ha fatto emergere il contributo sociale portato dai club grazie alla capillare presenza sul territorio.
“Lo studio attribuisce un valore scientifico alle attività alle quali i club si dedicano quotidianamente – ha spiegato il Presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli -, e ciò conferma la validità del percorso che portiamo avanti con entusiasmo e convinzione, ma non senza difficoltà. C’è un problema di sostenibilità economica, che va affrontato. Non possiamo rischiare di ridimensionare il numero dei club perché verrebbe meno una parte fondamentale di quel reticolo economico e sociale che contribuisce a tenere in piedi l’Italia. Per questo chiediamo alle istituzioni di sostenere il nostro lavoro, che non è solo un contributo allo sport ma anche allo sviluppo sociale del Paese”.
Foto: Ferdinando Mezzelani