Dal 2 al 4 febbraio a Cividale del Friuli si è svolto il Lex Fest “uno dei più autorevoli appuntamenti a livello nazionale in materia di giustizia, ma soprattutto un contesto ritenuto tale in modo trasversale”. Parola di Andrea Camaiora direttore e ideatore del festival che ha aggiunto come il Lexfest sia “una novità di cui andiamo orgogliosi che ha la capacità di coinvolgere i più giovani, che sono gli adulti del futuro, avvicinandoli al tema della giustizia senza nessun taglio ideologico, senza strumentalità o paternali sulla legalità, l’antimafia e l’anticorruzione”.
Erano presenti giustizialisti e garantisti, magistrati, avvocati e giornalisti di primo livello. Fra gli altri, inoltre, hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, che ha parlato del funzionamento del sistema-giustizia nel nostro Paese e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte.
Tante sono state le riflessioni su argomenti di particolare attualità e di grande interesse per il Paese. Uno tra tutti, il whistleblowing, a due mesi dall’approvazione della legge che introduce in Italia il diritto/dovere del dipendente di segnalare eventuali attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private.
Presente, inoltre, il direttore del Tg La7 Enrico Mentana che ha ricevuto il premio per l’informazione e ha parlato dei limiti del garantismo e del giustizialismo nel sistema giudiziario e Giovanni Canzio, primo presidente della Corte di Cassazione e vincitore del premio per il diritto. E poi l’intervento di Luca Telese sugli anni di piombo, Marco Lillo de Il Fatto Quotidiano, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire e Gianmarco Chiocci, direttore de Il Tempo.
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