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Piove governo ladro. Le foto di Pizzi alla presentazione del libro di Ettore Maria Colombo con Fedeli, Rosato e Volpi

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Daniela Preziosi
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Daniela Preziosi
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Ettore Rosato e Ettore Colombo
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Ettore Rosato e Ettore Colombo
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Ettore Colombo e Annalisa Bottani
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Ettore Colombo
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Ettore Colombo
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Ettore Rosato
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Michelangelo Suigo e Ettore Colombo
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Ettore Rosato
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Ettore Rosato
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Ettore Rosato, Raffaele Volpi, Maria Teresa Meli e Ettore Colombo
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Daniela Preziosi e Valeria Fedeli
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Luigi Meduri e Ettore Rosato
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Raffaele Volpi e Valeria Fedeli
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Raffaele Volpi e Valeria Fedeli
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Raffaele Volpi e Valeria Fedeli
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Raffaele Volpi e Valeria Fedeli
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Valeria Fedeli e Ettore Rosato
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Valeria Fedeli e Maria Teresa Meli
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Valeria Fedeli, Ettore Colombo, Maria Teresa Meli e Daniela Preziosi
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Valeria Fedeli, Maria Teresa Meli e Daniela Preziosi

Appuntamento a Via del Seminario alla Camera per la presentazione del libro di Ettore Maria Colombo, Piove governo ladro. Un dizionario della politica della Terza Repubblica, senza dimenticare le altre…, edito da All Around.

Tra i relatori Ettore Rosato, deputato di Italia Viva e vicepresidente della Camera, Raffaele Volpi, deputato della Lega e presidente del Copasir. A moderare l’incontro Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera

La quarta di copertina del libro:

“Piove, governo ladro” è una frase passata alla storia. Divenne un modo di dire. Ma chi la disse, e perché? Oggi potrebbe essere scambiata per una tipica espressione o modo di dire del ‘grillismo’. In pochi mesi – dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018 in poi – siamo entrati a pieno titolo nella Terza Repubblica. Prima, però, è esistita la Seconda e, ovviamente, la Prima. Come si parlava, e come si parla, nel linguaggio della politica italiana, cavalcando tra le varie ‘Repubbliche’? Esistono, nel gergo politico, parole, modi di dire, frasi idiomatiche, espressioni e veri tormentoni che sono entrate nel linguaggio comune ben più che i programmi di governo. Naturalmente, nell’epoca dei social, il fenomeno si è ampliato a dismisura: anzi, si è drogato. Si va da un classico, “Il potere logora chi non ce l’ha”, coniato da Giulio Andreotti, a #Enricostaisereno di Matteo Renzi, dalle “convergenze parallele” di Aldo Moro al “governo del Cambiamento”, oggi in carica, formato da Lega e M5S. Urge mettere in fila tutte le parole, le espressioni, le frasi idiomatiche, raccontare quando, come e perché nacquero, in quale contesto e cosa, invece, significano oggi.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

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