Sono sempre stata considerata l’”altra” e ancora oggi le mie amiche mi chiamano “Liliana, la nostra amica ebrea”.
L’intervento a Rondine, cittadella della pace, della senatrice a vita Liliana Segre è stato un racconto commosso sulla Shoah, il campo di Aushwitz e sulle leggi razziali. Segre ha scelto il borgo vicino ad Arezzo per la sua ultima testimonianza pubblica, alle scuole italiane e ai giovani del mondo che vivono a Rondine.
“È stata la mia piccola vita interrotta quella che un giorno di settembre del 1938 mi ha fatto diventare l altra. E quando una diventa l altra c’è tutto un mondo intorno che ti considera diversa, l’altra. E non è finita qui, non è stato un periodo storico ma è durato per sempre. Io sono sempre l altra, ho tante amiche che mi vogliono bene ma che quando parlano di me aggiungono sempre ‘la mia amica ebrea’. Non sono antisemite ma io sono diventata l altra e quel giorno, a 8 anni, quando sono diventata tale e non sono più potuta andare a scuola, ricordo che ero a tavola con papà e i nonni e mi dissero che non potevo più andare a scuola; a me piaceva andarci da figlia unica e senza la mamma, avevo amici con cui giocare – ha detto Segre – sei stata espulsa mi dissero, e io chiesi il perché”. “Mi ricordo come un flash i loro sguardi – ha aggiunto la senatrice a vita – che mi dissero: perché siamo ebrei e ci sono nuove leggi e gli ebrei non possono fare più tante cose”.
A Liliana Segre anche una lettera scritta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nell’ultima occasione in cui Liliana Segre rende direttamente la sua preziosa testimonianza ai giovani, desidero regalarvi il testo della nostra Costituzione nella sua versione originaria. La Costituzione è stata scritta avendo davanti agli occhi le tragiche vicende che hanno coinvolto anche Liliana Segre da ragazza ed è stata approvata con la ferma determinazione di non permettere che i mostri del totalitarismo e dell’antisemitismo che avevano devastato l’Europa pochi anni prima potessero ancora avvelenare l’Italia, il nostro continente, il mondo. Mai più privazione della libertà, mai più guerre di aggressione, mai più negazione dei diritti umani, mai più razzismo, odio e intolleranza”. “Questa – aggiunge – era la comune volontà dei padri costituenti, è merito loro se la nostra Repubblica è fondata su principi di grande valore: democrazia, libertà, uguaglianza, centralità della persona umana, pace e giustizia tra le Nazioni. A voi viene affidato per il futuro questo patrimonio”.
Presenti per l’occasione anche i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Casellati, il premier Giuseppe Conte e il ministri Luigi Di Maio, Lucia Azzolina, Luciana Lamorgese, il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli.
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