Nel 1925, in un’Italia ancora segnata dalle eredità della Grande Guerra e proiettata verso una modernizzazione industriale e militare, nasceva il Servizio Informazioni Militare (Sim). Da allora, l’intelligence italiana ha attraversato un secolo di storia nazionale, guerre, ricostruzioni, crisi internazionali e riforme istituzionali, evolvendo insieme al Paese, mantenendo quella duplice natura di strumento operativo e presidio silenzioso della Repubblica.
Nel secondo dopoguerra, nel 1949, la nascita del Servizio Informazioni Forze Armate (Sifar) segna la transizione verso un’intelligence orientata alla difesa di un’Italia democratica, collocata nello scenario bipolare della Guerra Fredda e divenuto, nel 1966, Sid – il Servizio Informazioni Difesa.
Le tensioni interne e le sfide del terrorismo degli anni Settanta portano nel 1977 sciogliere il Sid in favore di due strutture distinte, il Sismi (per la sicurezza militare e internazionale) e il Sisde (per la sicurezza interna e democratica), coordinate dal Cesis, il Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza.
La riforma del 2007, che istituisce il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, segna la maturità dell’intelligence italiana. Da questa nascono il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), con funzioni di indirizzo e coordinamento, e le due Agenzie specializzate, Aise – responsabile della sicurezza esterna – e Aisi, dedicata alla sicurezza interna.
Il centenario
Per celebrare questo centenario lo Stato ha scelto simboli di valore istituzionale e culturale. Un francobollo commemorativo emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con Poste Italiane, e una moneta da 5 euro in argento, realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti il ministro Adolfo Urso, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il direttore generale del Dis Vittorio Rizzi, il presidente dell’IPZS Paolo Perrone e il responsabile filatelia di Poste Italiane Giovanni Machetti.
Presenti anche il sottosegretario Fausta Bergamotto, i direttori di Aise e Aisi, Giovanni Caravelli e Bruno Valensise, i membri del Copasir e rappresentanti delle Forze Armate e di Polizia.



















































