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Chi è Luigi Gubitosi, il manager di ferro che ha fermato Huawei in Italia. Foto Pizzi

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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi e Paola Pisano
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Luigi Gubitosi e Maurizio Molinari
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Luigi Gubitosi e Pippo Baudo
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Pippo Baudo e Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi e Giorgio Calabrese
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Gianni De Gennaro e Luigi Di Maio
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Luigi Di Maio e Simona Agnes
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Andrea Riccardi e Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Abete e Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi
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Luigi Gubitosi e Sergio Zavoli
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Luigi Gubitosi e Gigi Marzullo

Luigi Gubitosi è l’uomo che ha fermato l’avanzata della Cina nelle telecomunicazioni italiane. Come? Lo ha raccontato ieri Formiche.net, dando conto di come Tim, il gruppo telefonico guidato da Gubitosi, abbia escluso Huawei dalla gara lanciata nei giorni scorsi per costruire la rete core 5G in Italia e in Brasile. Un mossa che mette al riparo l’Italia dagli operatori tlc stranieri i cui interessi potrebbero non coincidere con quelli italiani e frutto con ogni probabilità della solida esperienza maturata da Gubitosi in 34 anni di carriere manageriale.

Napoletano, classe 1961, con alle spalle una master in Business Administration all’Insead di Fontainbleau preceduto da una laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli e studi di economia presso la London School of Economics, dal 1986 al 2005 Gubitosi ha ricoperto diversi incarichi nell’allora Fiat: Chief Financial Officer, direttore finanza e responsabile Tesoreria, presidente del Consiglio di Amministrazione di Fiat Partecipazioni e membro del Consiglio di Amministrazione di Fiat Auto, Ferrari, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli.

La sua avventura nelle telecomunicazioni comincia ufficialmente nel 2007, con l’approdo a Wind, di cui è rimasto alla guida fino al 2011, anno questo in cui entra in Bank of America Merrill Lynch in veste di country manager e responsabile della divisione Corporate and Investment Banking Italia. Le telecomunicazioni ritornano al centro della carriera di Gubitosi nel 2012, anno in cui approda in Rai in veste di direttore generale. Sua l’impronta a Viale Mazzini su piano di riorganizzazione delle news, sul modello della Bbc, approvata al termine di un board nel febbraio del 2015.

Chiusa l’esperienza in Rai, Gubitosi (che è stato membro del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Scacchi di Torino 2006 e due mesi fa è entrato nella squadra di Carlo Bonomi in Confindustria con la delega per il digitale) è chiamato nel 2017 alla gestione di Alitalia, dove offre un sostanziale contributo al miglioramento dei conti della compagnia, fino a raggiungere il sostanziale pareggio del margine operativo lordo, nel secondo semestre 2017. E si ritorna a Tim, dove Gubitosi arriva nel novembre del 2018. Piccolo dettaglio, il 19 novembre, primo giorno ufficiale da nuovo amministratore delegato e direttore generale, il titolo dell’ex Telecom ha chiuso con un guadagno del 3,9%.

Eccolo in una carrellata di foto firmate da Umberto Pizzi.

(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)


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