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Chi c’era con Gentiloni e Severino all’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss. Le foto

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Pier Carlo Padoan, Maria Elena Boschi
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Maria Elena Boschi
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Maria Elena Boschi e Pier Carlo Padoan
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Pier Carlo Padoan, Paola Severino, Paolo Gentiloni
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Maria Elena Boschi, Pier Carlo Padoan, Paolo Gentiloni
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Giuseppe Governale
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Giovanni Nistri
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Alessandro Pansa
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Giuliano Amato e
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Edmund Phelps
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Toghe università Luiss
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Paolo Gentiloni e Paola Severino
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Maria Elena Boschi
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Paolo Gentiloni
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Raffaele Cantone
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Paola Severino
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Paola Severino e Giovanni Lo Storto
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Paolo Gentiloni e Giovanni Lo Storto
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Emma Marcegaglia, Paolo Gentiloni, Paola Severino
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Paola Severino, Edmund Phelps, Paolo Gentiloni
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Anna Finocchiaro e Maria Elena Boschi
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Paola Severino ed Edmund Phelps
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Paola Severino ed Edmund Phelps
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Edmund Phelps
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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni
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Paolo Gentiloni
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Paola Severino e Paolo Gentiloni
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Giovanni Lo Storto
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Paola Severino e Paolo Gentiloni
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Paola Severino e Paolo Gentiloni
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Paola Severino e Paolo Gentiloni
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Anna Finocchiaro e Pier Carlo Padoan
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Anna Finocchiaro e Pier Carlo Padoan
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Pier Carlo Padoan
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Paola Severino e Giovanni Nistri
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Francesco Gaetano Caltagirone
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Francesco Gaetano Caltagirone

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico della Luiss durante la quale è stata consegnata la laurea Honoris Causa all’economista statunitense e premio Nobel Edmund Phelps. All’evento, accanto al rettore Paola Severino, anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, il comandante generale dei Carabinieri Giovanni Nistri e il presidente dell’Anac Raffaele Cantone.

Durante il suo intervento Gentiloni ha replicato indirettamente al commissario agli Affari economici dell’Ue, Pierre Moscovici, che aveva parlato di allarme in Europa per il voto italiano. “La domanda più frequente che mi viene posta come presidente del Consiglio italiano riguarda i rischi di instabilità politica. Io devo dire che sono fiducioso perché l’Italia è da 70 anni, nonostante i frequenti cambi di governo, tra i paesi europei forse tra i più affidabili, coerenti e più stabili” ha detto il premier che ha poi tracciato un quadro della situazione del Paese a un mese e mezzo dal voto e ha inviato un messaggio chiaro ai partecipanti alla corsa elettorale. “Non è il tempo di scardinare i pilastri del nostro sistema pensionistico e fiscale, non è il tempo delle cicale ma è il tempo della competenza, della serietà e dell’investimento sul futuro”.

Il presidente del Consiglio ha poi sottolineato come “finalmente siamo fuori dalla crisi più grande del dopoguerra, abbiamo un buon livello di crescita, potremmo averlo migliore, lo abbiamo stabile. Abbiamo raggiunto livelli occupazionali, di persone occupate, che sono i più alti da quando si fanno statistiche. Abbiamo ridotto il nostro deficit, sarà quest’anno al 2%, e per quest’anno intendo dire l’anno che si è appena concluso, abbiamo una situazione stabile di avanzo primario”. Obiettivo del prossimo esecutivo, però, dovrà essere quello di passare da una “stabilizzazione e leggerissima discesa a una fase di riduzione graduale, sostenibile e significativa del nostro debito pubblico”.

Nella sua Lectio Magistralis Phelps ha sottolineato l’importanza di rimettere al centro dei processi di sviluppo la singola persona per riacquistare quella prosperità e quella vivacità economica perduta. “La mancanza di direzione positiva e costruttiva, generata dal terrore dell’incertezza e della instabilità sui mercati, hanno portato l’economia attuale ad una perdita graduale di dinamismo e dunque di innovazione. Per riguadagnare quello slancio in avanti, quel dinamismo dell’epoca passata, occorre ritornare a quei valori modernisti e rigettare quelli post moderni”.

(Foto ImagoEconomica)



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