È storica perché è una decisione di incostituzionalità accertata ma non dichiarata per dare tempo al legislatore di intervenire”. Così Filomena Gallo, difensore di Marco Cappato davanti alla Consulta e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni intervistata da Radio Anch’io commenta la decisione della Corte Costituzionale che ha dato un anno al Parlamento per legiferare sul suicidio assistito.
“I giudici della Corte – spiega Gallo – hanno evidenziato che c’è un vuoto di tutela costituzionale rapportato a un codice penale dell’epoca fascista che non prevede una fattispecie concreta, ovvero quella di ampliare la sfera di liceità nei confronti di chi aiuta un malato in stato irreversibile a porre fine alle proprie sofferenze”. “Parlare di suicidio medicalmente assistito è tutt’altra cosa dall’immaginario comune che si vuole evocare”, aggiunge l’avvocato ricordando che c’è una proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale ferma da 5 anni in Parlamento.