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Clemente Mastella e Arturo Diaconale presentano la “rinascita” di Sante Perticaro. Foto di Pizzi

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Adriana Russo
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Clemente Mastella e Adriana Russo
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Adriana Russo e la moglie di Sante Perticaro
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Sante Perticaro e Clemente Mastella
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Sante Perticaro e Clemente Mastella
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Clemente Mastella
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Clemente Mastella
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Clemente Mastella e moglie e moglie di Sante Perticaro
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Clemente Mastella e moglie e moglie di Sante Perticaro
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Clemente Mastella e moglie e moglie di Sante Perticaro
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Francesco Storace e Clemente Mastella
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Francesco Storace e Clemente Mastella
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Clemente Mastella
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Clemente Mastella, moglie Sante Perticaro, moglie di Mastella, Sante Perticaro
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Clemente Mastella e moglie
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Clemente Mastella e moglie
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Sante Perticaro e Clemente Mastella
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Arturo Diaconale
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Don Carlo Mazzanti e Angela Bassanini
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Sante Perticaro, Clemente Mastella e Arturo Diaconale
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Arturo Diaconale e Sante Perticaro
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Arturo Diaconale e Sante Perticaro e moglie
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Sante Perticaro e moglie
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Clemente Mastella
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Francesco Storace e moglie di Sante Perticaro

Avvistato da Pizzi alla presentazione del libro di Sante Perticaro alla Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Clemente Mastella, sindaco di Benevento, accompagnato da sua moglie, Sandra Lonardo.

Moderatore del dibattito, incentrato proprio sul volume dal titolo “Rinascite”, edito da Mazzanti editore, Arturo Diaconale, intervenuto insieme all’autore oltre che ai relatori fra i quali Clemente Mastella stesso e l’editore Don Carlo Mazzanti.

Una rinascita vera quella che Perticaro narra nel suo libro, scritto dopo essere uscito dal coma, come descrive bene nella quarta di copertina:

Piazza di San Silvestro, inizio estate 2017. Seduti in un caffè. Sante (il protagonista del libro) e Carlo (l’editore). Sante: “Non sapevo che facessi l’editore”. Carlo: “Se è per questo, ho fatto tante cose… Anche l’editore”. Sante: “Da quanti anni ci conosciamo? Facciamo due conti, io sono del 1958 e tu del 1957…”. Carlo: Quarant’anni circa e non ci vediamo da venticinque”. Sante: “Ne sono successe di cose…”. Carlo: “Ne sono successe di cose…”. Sante: “Sii spietato, cosa pensi del libro?”. Carlo: “Perché lo hai scritto in terza persona?”. Sante: “Il fatto è che dall’incidente, dall’uscita dal coma, ho perso la memoria e ripenso a me come se mi rivedessi, come se mi osservassi. È come se fossi uno che rivede un altro con un’altra vita… che invece è la sua!”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

 

 

 



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