“Sono qui per testimoniare la grande amicizia dell’Italia nei confronti della Francia e qui a Notre Dame perché Notre Dame è un vero archivio di memoria, tutti i principali avvenimenti di Francia dal 1.200 in poi sono passati da qui e in questa cattedrale si specchia tanta parte della storia e della civiltà d’Europa”, lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Parigi per i 500 anni di Leonardo, visitando il cantiere di Notre Dame semi-distrutta dall’incendio del 15 aprile. “Questo spiega perché in Italia le ore dell’incendio sono state seguite con angoscia e con affetto, perché tra l’altro condividono una grande sensibilità per il patrimonio culturale”, ha aggiunto.
Successivamente, Mattarella ha raggiunto il presidente Emmanuel Macron e, dopo la visita al castello di Amboise, si è recato al castello di Clos Lucè, ultima dimora di Leonardo da Vinci. Insieme a lui e a Macron erano presenti anche la figlia Laura e la première dame Brigitte. I presidenti hanno visitato la mostra ospitata nelle sale appena restaurate del castello. Leonardo fu nominato “primo pittore, architetto e ingegnere del Re”, gli furono assegnati una casa e soprattutto gli fu garantita assoluta “libertà di lavorare, pensare e sognare”.
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