Si sono incontrati i rappresentanti delle principali istituzioni venerdì 8 settembre, a Roma, alle celebrazioni della ricorrenza dei combattimenti di Porta San Paolo.
C’erano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il ministro della difesa Roberta Pinotti, la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi e il vicepresidente della Camera Simone Baldelli. Nutrita anche la delegazione dei rappresentanti degli enti locali, dalla sindaca di Roma Virginia Raggi al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Non mancavano, naturalmente, i militari, a partire dal capo di Stato maggiore della difesa Claudio Graziano passando per il capo di Stato maggiore della Marina Valter Girardelli e il comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette.
Mattarella ha omaggiato con una corona d’alloro i caduti di Porta San Paolo, teatro dell’ultima resistenza dell’esercito italiano che si opponeva all’occupazione di Roma da parte dell’esercito nazista, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Dopo la cerimonia Mattarella e le autorità hanno visitato la mostra “8 settembre 1943. La difesa della libertà”, prima di spostarsi al Parco della Resistenza, dove il presidente della Repubblica ha omaggiato i caduti con un’altra corona.
Alla battaglia parteciparono in particolare i Granatieri di Sardegna, con la 21ª divisione fanteria, i Carabinieri di Roma e il reggimento Lancieri di Montebello, il reggimento Genova Cavalleria, alcuni reparti della Divisione Sassari, e i paracadutisti del X reggimento Arditi, oltre a un gran numero di civili.
Fra i primi caduti della battaglia figura Maurizio Cecati, che aveva soltanto 17 anni. Considerato il primo caduto della guerra di Liberazione, gli venne riconosciuta la qualifica di partigiano e fu decorato con la croce al merito di guerra al valor militare alla memoria. Fra le personalità di spicco che parteciparono ai combattimenti ci sono Sandro Pertini, Mario Zagari, Bruno Buozzi, Guiseppe Gracceva e Alfredo Monaco. E ancora, Romualdo Chiesa, Adiano Ossicini, Mario Fuorentini e Marisa Musu, alcuni dei quali contribuirono poi alla fondazione del Gruppi di Azione Patriottica.
(Foto di Imagoeconomica-Benvegnù Guaitoli-riproduzione riservata)