“Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, e sono assolutamente soddisfatto di sentire dal giudice che ciò che si è fatto non si è fatto da soli. Era una procedura giusta, corretta che risponde a una normativa italiana, internazionale”.
Matteo Salvini ha commentato così a Catania l’udienza preliminare del procedimento giudiziario che lo vede accusato di sequestro di persona nell’ambito del caso Gregoretti. “Io non sono esperto di procedura penale, ma mi sono meravigliato che accusa e difesa chiedessero la stessa cosa – ha detto Salvini -. A dire che siamo qua ma non dovremmo essere qua. Non è imbarazzante per la difesa dire che ha ragione l’accusa?”.
“Nota a margine, surreale, l’avvocato Bongiorno è entrata in tribunale sulle sue gambe, non lo dice lei perché non è elegante, ma lo dico io. Esce su una sedia a rotelle, perché in attesa che il giudice uscisse dalla camera di Consiglio, e qua chiederemo conto al ministro Bonafede, una lastra di marmo di 50 chili almeno, si è staccata dalla parete piombando sulla caviglia dell’avvocato Giulia Bongiorno che è stata soccorsa dal 118 nell’imbarazzo generale”, ha raccontato Salvini. “Se questa è la situazione della giustizia italiana, dove un avvocato si appoggia alla parete con il suo cliente e a Dio piacendo non si è rotta nulla perché la lastra è arrivata a metà fra la caviglia e il tendine, ditemi se è normale un sabato mattina di ottobre che arrivi il 118 in un’aula di tribunale perché un pezzo di muro cade addosso a un avvocato”, ha denunciato ancora Salvini.
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