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L’Europa (in)difesa. Tutte le mosse di Bruxelles

Maurizio Martina, il pilota del Pd post Renzi, visto da Pizzi. Le foto

Enrico Corali, Maurizio Martina, Raffaele Borriello
Maurizio Martina e Paola Salluzzi
Maurizio Martina
Csa
Bruxelles, Maurizio Martina
Enrico Corali, Maurizio Martina, Raffaele Borriello
Maurizio Martina e Paola Salluzzi
Maurizio Martina
Csa
Bruxelles, Maurizio Martina

L’hanno battezzato il “traghettatore”. Maurizio Martina, vice segretario del Partito Democratico, dopo le dimissioni di Matteo Renzi, guiderà insieme ad Orfini il percorso verso l’Assemblea nazionale, che potrebbe scegliere un nuovo segretario.

“Le mie dimissioni sono esecutive, sono già fuori senza scontri e polemiche, con grande serenità”, ha infatti dichiarato Renzi chiedendo di convocare l’Assemblea nazionale.

Il suo, un curriculum politico che inizia nel 1994 con l’adesione al Movimento degli studenti, per poi diventare segretario regionale della Sinistra giovanile e nel 2007 dei Ds. Nel 2013 è nominato sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Letta e nel 2014 diventa Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del governo Renzi.

Dal 1º luglio 2014 assume anche la carica di presidente di turno del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca, nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana dell’Ue.

Insomma dietro al bergamasco giovane e discreto si cela una carriera composta da una lunga gavetta che lo porta, oggi, a svolgere un ruolo fondamentale nella nuova stagione dei dem che si aprirà con tutta probabilità con la prossima Assemblea nazionale di aprile.

(Foto Umberto Pizzi- riproduzione riservata)

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