Skip to main content

Myrta Merlino, Paolo Gentiloni e Matteo Salvini presentano l’ultimo libro di Maurizio Molinari. Le foto di Pizzi

1 / 43
Maurizio Molinari
2 / 43
Stefano Folli, Maurizio Molinari
3 / 43
Maurizio Molinari
4 / 43
Andrea Monorchio, Maurizio Molinari
salvini
5 / 43
Matteo Salvini
6 / 43
Matteo Salvini
7 / 43
Matteo Salvini
8 / 43
Matteo Salvini
9 / 43
Matteo Salvini
10 / 43
Matteo Salvini
11 / 43
Elisabetta Sgarbi, Matteo Salvini
12 / 43
Elisabetta Sgarbi, Maurizio Molinari
13 / 43
Pier Carlo Padoan
14 / 43
Pier Carlo Padoan, Elisabetta Sgarbi
15 / 43
Stefano Folli, Paolo Gentiloni
16 / 43
Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
17 / 43
Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
18 / 43
Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
19 / 43
Myrta Merlino
20 / 43
Myrta Merlino e Matteo Salvini
21 / 43
Myrta Merlino e Matteo Salvini
22 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
23 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
24 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
25 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
26 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
27 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
28 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
29 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
30 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni e Maurizio Molinari
31 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
32 / 43
Matteo Salvini e Paolo Gentiloni
33 / 43
Maurizio Molinari e Matteo Salvini
34 / 43
Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
35 / 43
Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
36 / 43
Paolo Gentiloni e Matteo Salvini
37 / 43
Matteo Salvini
38 / 43
Matteo Salvini
39 / 43
Matteo Salvini
40 / 43
Matteo Salvini
41 / 43
Matteo Salvini
42 / 43
Marco Tardelli e Myrta Merlino
43 / 43
Marco Tardelli e Myrta Merlino
salvini

Si intitola “Perché è successo qui”, un “Viaggio all’origine del populismo italiano che scuote l’Europa” il libro del direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, presentato ieri dall’ex premier Paolo Gentiloni e Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno al Tempio di Adriano a Roma.

Da una parte, quindi, Gentiloni (Pd) che auspica la costruzione di un’Europa “più sovrana, unita e solidale”, dall’altra Salvini (Lega) che sogna invece un’Europa “che faccia poche cose ma le faccia bene. E soprattutto che non decida tutto”.

“Gran parte della classe dirigente italiana passa la giornata a guardare l’andamento dello spread, penso lo faccia anche Salvini. Sento dire: vabbè, ma lo spread è a 320… A me questa spensieratezza non mi rassicura. Ci sono anche nubi nell’economia mondiale che per fortuna per ora non han portato a una crisi come nel 2012. Un’italia indebolita nella sua forza nei mercati è un’italia che rischia”. Ha detto Gentiloni: “Allarme Italia. Correggiamo quello che c’è da correggere, non c’è nulla di scandaloso a correggere una manovra economica che suscita allarme nei mercati. Perché l’allarme nei mercati è una minaccia per le nostre famiglie, per i risparmi, per il lavoro”.

Ma Salvini ha affermato: “Se fossi convinto che la manovra è sbagliata l’avrei cambiata. Ma non è così, nessuno torna indietro, abbiamo messo 1,5% come crescita prudenzialmente. Sono convinto sarà anche di più”.

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)


×

Iscriviti alla newsletter