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Chi c’era a Milano per il ddl Zan. Le foto

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Silvia Roggiani
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Simona Malpezzi, Silvia Roggiani, Alessandro Zan, Brando Benifei e Pierfrancesco Majorino

Sarebbe colpa dell’opposizione se la legge contro l’omofobia non è ancora stata approvata. Così ha sostenuto il deputato Alessandro Zan durante l’evento “La Cura” promosso dal Partito Democratico a Milano nell’ambito della Pride Week. L’evento si è svolto al Memà Cafè in largo Bellintani a Milano.

“Il parlamento si può occupare di tutto, ci sono ancora quasi mille parlamentari che lavorano ogni giorno da un punto di vista legislativo – ha dichiarato il deputato -. Si può approvare la legge Zan, anzi io faccio un appello all’opposizione: se loro non presentassero migliaia di emendamenti ostruzionistici e non bloccassero i lavori in commissione, la legge sarebbe già approvata. Sono loro che facendo l’ostruzionismo, allungano i tempi e rendono tutto più difficile. Se la smettessero e dessero la possibilità al parlamento di approvare una legge di civiltà che il Paese aspetta da tempo, ci sarebbe lo spazio poi per fare tutto il resto. È colpa dell’opposizione se siamo ancora qui”.

“Sono sempre stato attento e aperto ad ascoltare le critiche e le preoccupazioni che sono venute dal mondo cattolico – ha aggiunto Zan -. Ecco perché abbiamo approvato l’articolo 4, che afferma che nessuna opinione può essere censurata. Io rivendico che il testo approvato alla camera a larga maggioranza va incontro a tantissime diverse sensibilità, in particolare quelle del mondo cattolico”.

Per il deputato ora è arrivato il momento del Parlamento di discutere la legge e approvarla: “Tutte le critiche e le considerazioni sono legittime e vanno ascoltate, dopodiché è il parlamento che decide, perché è il parlamento che rappresenta gli italiani ed è la casa della democrazia”.

Foto: Imagoeconomica – riproduzione riservata 


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