Sportivi di un tempo, come Josefa Idem e Alex Zanardi, e sportivi emergenti, come i ragazzi del canottaggio, della vela, del golf e dei tuffi. Sportivi in auge, come Federica Pellegrini, ma anche chi, con lo sport, poco c’azzecca, come il prefetto di Roma Franco Gabrielli e Gianni Letta e poi Franco Chimenti, presidente di Coni servizi e della Federgolf. Si sono riuniti tutti ieri, lunedì 14 dicembre, al Circolo Cannottieri Aniene per premiare le eccellenze sportive del 2015 che portano i colori del circolo romano.
Un emozionato Giovanni Malagò ha parlato del nuovo logo disegnato per Roma 2024, definendolo “un po’ scontato” per via del Colosseo, “ma comunque rivisitato affinché si dia quel senso di velocità e italianità necessari per dare il giusto slancio a questa grande sfida”. Il presidente, a tratti, aveva la voce strozzata dall’emozione. Ha detto che “presto andrà in pensione dal circolo” e la giornalista Sky, Lia Capizzi, ha subito incalzato: “Ci sono tante donne che potrebbero prendere il tuo posto: Pellegrini, Idem, Pennetta.. pensaci presidente!”. Il Circolo Canottieri Aniene è rimasto uno tra i pochi ad accettare solo soci uomini, ad eccezioni delle atlete diventate tali per meriti sportivi. Il suo consiglio direttivo rimarrà in carica fino al 31 dicembre 2016. Che Malagò stia pensando ad indire “elezioni anticipate”?
Per poco ha fatto capolino anche Luca Cordero di Montezemolo, presidente del Comitato promotore di Roma 2024, seduto prima in disparte e poi in prima fila tra Letta e Chimenti. “Giovanni ha troppe cose da fare, continua qui all’Aniene e poi il Coni.. ma non vi preoccupate ci penso io a portare avanti la candidatura alle olimpiadi per il 2024”. Malagò, in prima fila, applaudiva divertito.
In ultimo una battuta di Flavia Pennetta, che ha da poco annunciato il suo ritiro dalla carriera sportiva come tennista. “Il presidente non mi vuole più bene da quando ho annunciato il mio ritiro: non mi abbraccia più! – e sorridendo aggiunge – Le donne mi possono capire, è arrivato il momento di smettere!”
(Testo e foto di Sveva Biocca)