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Addio Gigi Proietti. Le foto più belle di Pizzi

Gigi Proietti, Maria Giovanna Elmi
Gigi Proietti, Giovanna Ralli
Stella Pende, Gigi Proietti
Gigi Proietti, Paolo Panelli
Sagitta Alter , Gigi Proietti, Franco Citti
Gigi Proietti, Daria Nicolodi
Gigi Proietti, Aldo Fabrizi
Vincenzo Cerami, Gigi Proietti, Nicola Piovani
Gigi Proietti, Sagitta Alter
Fiorenzo Fiorentini, Gigi Proietti, Lella Fabrizi
Gigi Proietti, Laura Freddi
Elsa Martinelli, Gigi Proietti
gigi proietti
Gigi Proietti, Sagitta Alter
Federico Fellini, Gigi Proietti
Gigi Proietti, Maria Giovanna Elmi
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Gigi Proietti, Sagitta Alter
Fiorenzo Fiorentini, Gigi Proietti, Lella Fabrizi
Gigi Proietti, Laura Freddi
Elsa Martinelli, Gigi Proietti
gigi proietti
Gigi Proietti, Sagitta Alter
Federico Fellini, Gigi Proietti

È morto il giorno del suo ottantesimo compleanno l’attore Gigi Proietti.

“Nelle prime ore del mattino è venuto a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”, ha annunciato la famiglia dell’attore romano, dopo che negli scorsi giorni si era parlato del suo ricovero in gravi condizioni a causa di problemi cardiaci.

È stato comico, cabarettista, doppiatore, conduttore televisivo, regista, ma anche cantante e direttore artistico. L’esordio nel 1963 grazie a Giancarlo Cobelli nel “Can Can degli italiani”, per poi interpretare diversi spettacoli teatrali fino a “A me gli occhi, please”, con cui ha attraversato i più importanti teatri italiani.

Nato e consacratosi come attore teatrale, Gigi Proietti ha avuto esperienze in tv, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta. Partecipa allo sceneggiato “Il circolo Pickwick” di Ugo Gregoretti. Dopodiché è protagonista di una serie di spettacoli di successo come “Sabato sera dalle nove alle dieci”, “Fatti e fattacci”, “Fantastico” e “Io a modo mio”. Intorno alla fine degli anni Settanta, l’apertura del Laboratorio di esercitazioni sceniche, dove hanno mosso i primi passi alcuni volti noti dello spettacolo italiano.

E poi il cinema. La consacrazione avviene nel 1976 con il celebre “Febbre da cavallo”, nel ruolo dell’incallito scommettitore Mandrake, diventato film di culto. Fino al sodalizio con i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina.

“Raccontare la propria vita non è cosa da tutti – diceva -. Certo, chiunque può ricordare gli episodi, cercare di storicizzare, fare riflessioni su come passa il tempo e come cambiano le cose. Ma l’odore della povertà misto a quello del sugo della domenica, i richiami delle mamme ai figli discoli che non tornano per cena, l’allegria irrecuperabile del mercato, le chiacchiere sui marciapiedi… E poi i ‘faccio un goccio d’acqua’ sui muri ancora freschi di calce, la partita a tressette, la vita in strada, le donne ai davanzali, i discorsi dei disoccupati… Tutto questo, come puoi farlo rivivere in chi legge se non c’era?”.

Ecco una selezione di foto dall’archivio di Umberto Pizzi per ricordarlo.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata

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