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È morto Mikhail Gorbaciov. Le foto dall’archivio Pizzi

È morto l’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov. Lo ha riferito, nella notte, l’agenzia di stampa russa Tass. Aveva 91 anni. Gorbaciov, il primo (e ultimo) presidente dell’Unione sovietica, “è deceduto questa sera dopo una grave e lunga malattia”, ha reso noto il Central Clinical Hospital dove era ricoverato.

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso il suo “profondo dolore” per la morte dell’ultimo presidente dell’Urss, Gorbaciov. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. “Putin ha espresso il suo profondo dolore per la morte di Gorbaciov, in mattinata invierà un telegramma di condoglianze ai suoi parenti e amici”, ha detto Peskov dall’agenzia Interfax.

“Il suo ruolo guida nel processo di pace”, il contributo ai cambiamenti nelle relazioni tra Est e Ovest, e soprattutto quella “maggiore apertura portata nella società sovietica che ha contribuito a promuovere la fiducia internazionale”. Queste le motivazioni con cui il Comitato per il Nobel per la pace decise di insignire Mikhail Gorbaciov il 15 ottobre 1990, quando era presidente dell’Urss. “La maggiore apertura da lui portata nella società sovietica ha contribuito a promuovere la fiducia internazionale”, concludevano le motivazioni.

“In questi momenti è difficile trovare le parole: sono commosso”, fu la prima reazione del presidente sovietico rispondendo alle domande dei giornalisti al Cremlino. Gorbaciov sottolineò di considerare il Premio “non da un punto di vista personale, ma nell’ambito dell’enorme significato della perestroika”. “Penso che abbia avuto un peso determinante nella decisione sull’assegnazione del Premio”, disse ammettendo che “quando cominciammo la nostra perestroika sapevamo che avrebbe avuto un significato enorme per tutti i Paesi”.

Gorbaciov non potè recarsi a Oslo il 10 dicembre di quell’anno per ritirare il premio – una medaglia, un diploma e un assegno di quattro milioni di corone svedesi di allora che destino’ all’assistenza ai bambini malati – a causa della crisi interna all’Unione Sovietica e lo ritirò solo il 4 giugno del 1991, pochi mesi prima del suo crollo. Le reazioni al Nobel per la pace furono molto più entusiaste in Occidente che non in Urss.

“Il presidente dell’Urss è stato una coraggiosa forza di pace nel mondo e desidero, anche a nome del popolo americano, congratularmi con lui per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare con l’Unione Sovietica per promuovere la pace a livello internazionale e regionale”, disse l’allora capo della Casa Bianca George Bush.

Umberto Pizzi l’ha fotografato in diverse occasioni, in Italia. “Se ne è andato uno dei più grandi uomini del secondo millennio – ha commentato Pizzi. “È stato l’unico ad essere riuscito a fare quello che non ha fatto nessuno: portare il cambiamento in una parte del mondo così complicata e senza l’uso della violenza. L’ho conosciuto, era sorridente, un po’ sulla difensiva perché per la sua posizione hanno tentato di ostacolarlo tante volte, però amava la gente e si faceva amare”, ha concluso il Maestro.

Ecco tutte le foto di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


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