Una Protezione civile più scattante, verticale e, soprattutto, connessa con le esigenze dei territori e dei cittadini. Un salto di qualità che per il ministro Nello Musumeci, responsabile del dicastero della Protezione civile e del mare, non è più rimandabile. Come ha fatto intendere fin dalle prime battute nel corso del colloquio di Flavia Giacobbe, direttore di Formiche, al centro dell’Aperithink organizzato presso il bar del Fico, nel centro di Roma e durante il quale è stato presentato il volume-intervista dello stesso Musumeci Gli italiani e i rischi naturali. Perché la prevenzione ci può salvare (Rubbettino).
“In Italia il tema della Protezione civile induce subito a pensare al disastro, all’emergenza. Questo perché in Italia non si è mai fatta prevenzione, per colpa di un limite culturale, quasi antropologico. E nessuno si sottrae a questo limite. Ecco perché quando si parla di Protezione civile, il nostro pensiero va subito al disastro, al danno. Dovremmo invece prevenire il problema, la catastrofe, la tragedia. Il compito dunque del governo è quello di trasferire, di infondere nelle istituzioni, il valore della prevenzione”, ha subito messo in chiaro Musumeci. Ecco le foto di Umberto Pizzi.
(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)