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Cipolletta, Montanino, Paganetto e Quintieri alla Treccani. Foto di Pizzi

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Claudio De Vincenti ed Ernesto Auci
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Claudio De Vincenti ed Ernesto Auci
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Claudio De Vincenti ed Ernesto Auci
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Filippo Tortoriello e Luigi Paganetto
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Filippo Tortoriello e Luigi Paganetto
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Filippo Tortoriello e Luigi Paganetto
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Filippo Tortoriello e Luigi Paganetto
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Franco Gallo
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Innocenzo Cipolletta e Tiziano Treu
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Claudio De Vincenti
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Claudio De Vincenti
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Beniamino Quintieri
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Beniamino Quintieri
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Beniamino Quintieri
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Luigi Paganetto e Franco Gallo
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Luigi Paganetto e Franco Gallo
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Luigi Paganetto
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Luigi Paganetto
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Luigi Paganetto
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Luigi Paganetto
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Luigi Paganetto
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Luigi Paganetto e Franco Gallo
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Luigi Paganetto e Franco Gallo
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Luigi Paganetto e Franco Gallo
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Luigi Paganetto e Beniamino Quintieri
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Luigi Paganetto e Beniamino Quintieri

Presentato ieri sera presso la sede dell’Enciclopedia Treccani il volume (edizioni Eurolink) L’Italia in Europa, che racchiude alcuni dei saggi redatti nel corso dei seminari del Gruppo dei 20. Si tratta del pool di economisti e accademici riuniti intorno alla Fondazione economia Tor Vergata, presieduta da Luigi Paganetto, oggi vicepresidente di Cassa depositi e Prestiti. Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il presidente di Assonime Innocenzo Cipolletta e il direttore del Centro studi di Confindustria, Andrea Montanino ma anche il presidente della Sace, Beniamino Quintieri e il giornalista ed economista Ernesto Auci.

Tra gli spunti emersi dal dibattito, la scarsa coesione dell’Europa. “Il problema di oggi è che l’Europa è una somma di nazioni e non un Paese”, ha spiegato Cipolletta, economista con un passato ai vertici di Confindustria. “Oggi assistiamo allo sgomitare di 27 Paesi che dalla mattina alla sera non fanno altro che sgomitare tra di loro per cercare di esportare beni in un altro Paese. Questa logica di essere tutti competitivi l’uno contro l’altro produce una somma zero, per cui non conviene a nessuno e alla fine i risultato è che non cresce nessuno. L’Europa unita è un mito, certo, ma forse abbiamo ancora bisogno di credere nei miti”.

(Foto di Umberto Pizzi – riproduzione riservata)



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